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mercoledì 17 giugno 2009

L’ Arips, una struttura modello

Il giudizio arriva dall’ordine degli avvocati. Il presidente Franco Gambardella: un’altra ragione per il rilancio del consorzio

Il modello aziendale ARIPS, cioè di azienda speciale consortile, è la migliore formula per la gestione associata di servizi pubblici. Il riconoscimento, prestigioso e lusinghiero per tutto il territorio della penisola sorrentina, non viene da qualche fonte improvvisata, ma da autorevolissima e competente istituzione, quale l’Ordine degli Avvocati di Napoli. Infatti, la Commissione Ambiente di quell’Ordine, nell’ambito del dibattito in corso tra le forze politiche di quella città in ordine all’affidamento del servizio idrico integrato. ha individuato nella formula dell’Azienda Speciale Consortile il miglior modello giuridico-organizzativo per la gestione associata del servizio idrico integrato in particolare, e dei servizi pubblici in generale. La posizione espressa dall’Ordine degli Avvocati va letta anche in riferimento al dibattuto tema circa l’obbligo o meno di trasformazione societaria. Infatti, non vi è dubbio che la suddetta posizione forense, esplicitando la piena attualità e la validità della forma dell’Azienda Speciale Consortile, abbia implicitamente, e definitivamente, confermato che non vi è alcun obbligo di trasformazione della stessa in società di capitale. Il dibattito sulla trasformazione societaria ha occupato per anni i lavori dell’ARIPS, a volte con atteggiamenti laceranti e paralizzanti. Come quelli che portarono, a fine 2006, l’ARIPS sull’orlo della definitiva chiusura. Fu il lavoro paziente e convincente, sia sul punto politico che dell’analisi economica, dei fedelissimi alla presenza pubblica nella gestione dei servizi ad evitare lo strappo definitivo ed il conseguente smembramento di un patrimonio collettivo. Per questo, il giudizio ed il riconoscimento del modello ARIPS ha creato grande soddisfazione nella sede di via degli Aranci, specialmente nei Sindaci di Vico Equense, Gennaro Cinque, in quello di Sant’Agnello, GianMichele Orlando, e naturalmente nel Presidente Franco Gambardella, protagonista, nel 1998, della costituzione dell’ARIPS. Il sindaco Gennaro CINQUE ha detto :” Registriamo questo giudizio con enorme soddisfazione, in quanto l’autorevole fonte conferma la tesi da noi sostenuta da sempre, e cioè che il modello ARIPS rappresenta la migliore forma associativa per la gestione di servizi pubblici, e fa giustizia di agitati, ma inesistenti , obblighi di trasformazione societaria.“ Il Sindaco GianMichele ORLANDO, nella veste di componente della Consulta dei Sindaci presso l’Ente d’Ambito-ATO 3, ha dichiarato che : “Questo ribadisce che il tema centrale per la nostra azienda consortile ARIPS non è di natura giuridica, ovverosia quello della trasformazione societaria, bensì di volontà politica, ovverosia volere o non volere destinare servizi pubblici ad una gestione associata, con lo scopo di ridurre i costi, migliorare la qualità e mantenere basse le tariffe.” Per il Presidente Franco Gambardella questo riconoscimento è più che una soddisfazione. E’ il riconoscimento della sua instancabile battaglia per la sopravvivenza dell’ARIPS . Trentanni passati nell’ente, e soprattutto l’infelice esperienza avutasi nel caso dell’affidamento del servizio idrico, lo hanno reso fermamente convinto che l’ente consortile sia il più efficace modello per rappresentare gli interessi pubblici degli enti locali e tutelare i diritti degli utenti, contro inquinanti neo-modelli, sostanzialmente affaristici, o avventurose proposte di nuove unioni comunali. Per questo, il Presidente ha scritto una lettera a tutti i Sindaci, che così conclude: “Sul rafforzato convincimento che il modello ARIPS rappresenti ancora oggi l’ottimale formula giuridico-organizzativa ( per noi da mantenere ,per gli altri da imitare), ci auguriamo che si possano registrare convergenti volontà politiche che portino questo nostro consorzio, (inalienabile patrimonio culturale, prima che economico, nonché fedele espressione storico-politica delle nostre comunità), a riprendere quel ruolo di soggetto imprenditoriale ed efficiente gestore di servizi pubblici, mettendolo in condizione di generare economia, investimenti ed occupazione per il nostro territorio”. (Agorà)

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