Al centro del suo programma due temi cruciali: laicità e battaglia contro la nomenklatura
Piergiorgio Odifreddi rientra nel Pd per sostenere Ignazio Marino. Il matematico e filosofo era stato chiamato nella commissione sui valori del Pd. Ma non firmò il manifesto. «Non faccio la foglia di fico laica», disse. Lasciò il Pd prima ancora di iscriversi prevedendo che il pasticcio sui valori avrebbe prodotto risse a non finire. E adesso, professore, ci riprova con Marino. Perché? «Perché al centro del suo programma ci sono due questioni fondamentali. La laicità e la battaglia anti-nomenclatura, anti-burocrazia. Due cose che avrebbe dovuto fare Veltroni, sull´esempio di Zapatero. Purtroppo non le ha fatte». Perché Marino dovrebbe farcela? «Ha un vantaggio: è credente. Forse per questo può riuscire: come Nixon che in forza del suo anticomunismo aprì il dialogo con Russia e Cina». Quante chance dà, come matematico, a Marino? «Una su tre, se ai candidati non si aggiungerà Grillo». Lo vorrebbe? «Parafrasando Brecht direi "sfortunati i tempi in cui la politica ha bisogno dei comici". Effettivamente Grillo non è credibile. Ma Marino è una cosa diversa». Non considera il chirurgo un outsider? «Forse. Ma ha una serie di punti di forza. Franceschini e Bersani, per quanto relativamente nuovi, non sono trascina-popolo. Non hanno carisma. Marino inoltre ha una professione, è un fior di chirurgo, e anche nel Pd sta crescendo la schiera chi non sopporta più gli uomini di apparato». E se Marino perde, lei lascia di nuovo il Pd? «Dipende. C´è modo e modo di perdere. Se una posizione laica dovesse essere nettamente minoritaria... da non credente potrei sempre ricorre al divorzio. Ma può finire diversamente. Se vince Marino, ha detto Paola Binetti, me ne vado. Già questo mi basta». (l.n. La Repubblica)
Odifreddi a Vico Equense
Questa sera alle 21 appuntamento sulla terrazza del glicine dell’hotel Aequa con il «matematico impertinente» Piergiorgio Odifreddi nella conversazione «Buon compleanno Darwin» dedicata al celebre naturalista inglese nel bicentenario della sua nascita e dei centocinquant’anni della pubblicazione della sua teoria sulla selezione naturale delle specie. A Darwin, Odifreddi ha dedicato il suo volume «In principio era Darwin», edito da Longasnesi, in cui ha sintetizzato gli incontri tenuti al «Festival della Mente» di Sarzana.
(Foto Alessandro Savarese – Premio Capo d’Orlando)
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