Una lobby bipartisan per ampliare la gamma degli interventi: alberghi al posto di ruderi dimessi
Il piano casa ha 427 proposte di emendamenti già depositate. Il trasversale partito del mattone va alla carica. È cominciata la guerra degli emendamenti. Da oggi la quarta commissione consiliare in Regione entra nel merito della discussione, ma sarà pressoché impossibile licenziare il testo prima della pausa estiva, com´era previsto. Le proposte depositate sono 427. Un braccio di ferro tra chi riteneva già audace il ddl della giunta e chi vorrebbe più interventi e ampliamenti. Avanza il trasversale partito del mattone, all´attacco dei vincoli posti dagli assessori Cundari e Forlenza.Ritocchi su parole e numeri. A volte il tentativo è nascosto in formula innocente: «Al comma 2 la lettera b è soppressa». Acrobazie linguistiche per meglio patrocinare gli interessi degli elettori. Il testo scritto prevede «interventi straordinari su edilizia residenziale»? Meglio evitare le precisazioni. Una riga su «residenziale», mettiamoci «esistente», e dentro c´è l´edilizia tutta. Qualcuno per la verità gioca in difesa. Buono (Verdi) e Amato (Pd) sono per maggiori restrizioni. Martusciello (Pdl) limerebbe qualcosa al solo regolamento attuativo, che la sinistra (Rosania, Cammardella e Nocera) abolirebbe per intero. Ma altri? Il democratico Mastranzo suggerisce cambi di destinazione d´uso per gli edifici rurali ampliati. E Sena, altro pd, prevede che in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, il cambio sia contemplato per gli edifici agricoli non residenziali. Chi la vuole cotta, chi la vuole cruda. Soprattutto chi ne vuole tanta. A destra, Ronghi, Brusco e Gagliano sognano schiere di alberghi al posto di ruderi, prevedendo «il recupero di volumetrie dismesse a fini turistico-produttivi». Edifici fatiscenti e nei centri storici? Ma sì: «Demolizione e ricostruzione». Brusco si spinge pure a una «sanatoria degli abusi volumetrici contenuti nei limiti del 20 per cento della volumetria preesistente, previo pagamento di una sanzione». L´ultrà del calcestruzzo si chiama Passariello (Pdl): punta alle altezze massime, a 2000 metri cubi anziché 1000, a meno vincoli di valore storico. Aree a pericolosità da frana? Via, qualche eccezione. E poi il recupero abitativo di sottotetti. La guerra è solo all´inizio. (Angelo Carotenuto da la Repubblica Napoli)
Il piano casa ha 427 proposte di emendamenti già depositate. Il trasversale partito del mattone va alla carica. È cominciata la guerra degli emendamenti. Da oggi la quarta commissione consiliare in Regione entra nel merito della discussione, ma sarà pressoché impossibile licenziare il testo prima della pausa estiva, com´era previsto. Le proposte depositate sono 427. Un braccio di ferro tra chi riteneva già audace il ddl della giunta e chi vorrebbe più interventi e ampliamenti. Avanza il trasversale partito del mattone, all´attacco dei vincoli posti dagli assessori Cundari e Forlenza.Ritocchi su parole e numeri. A volte il tentativo è nascosto in formula innocente: «Al comma 2 la lettera b è soppressa». Acrobazie linguistiche per meglio patrocinare gli interessi degli elettori. Il testo scritto prevede «interventi straordinari su edilizia residenziale»? Meglio evitare le precisazioni. Una riga su «residenziale», mettiamoci «esistente», e dentro c´è l´edilizia tutta. Qualcuno per la verità gioca in difesa. Buono (Verdi) e Amato (Pd) sono per maggiori restrizioni. Martusciello (Pdl) limerebbe qualcosa al solo regolamento attuativo, che la sinistra (Rosania, Cammardella e Nocera) abolirebbe per intero. Ma altri? Il democratico Mastranzo suggerisce cambi di destinazione d´uso per gli edifici rurali ampliati. E Sena, altro pd, prevede che in deroga agli strumenti urbanistici vigenti, il cambio sia contemplato per gli edifici agricoli non residenziali. Chi la vuole cotta, chi la vuole cruda. Soprattutto chi ne vuole tanta. A destra, Ronghi, Brusco e Gagliano sognano schiere di alberghi al posto di ruderi, prevedendo «il recupero di volumetrie dismesse a fini turistico-produttivi». Edifici fatiscenti e nei centri storici? Ma sì: «Demolizione e ricostruzione». Brusco si spinge pure a una «sanatoria degli abusi volumetrici contenuti nei limiti del 20 per cento della volumetria preesistente, previo pagamento di una sanzione». L´ultrà del calcestruzzo si chiama Passariello (Pdl): punta alle altezze massime, a 2000 metri cubi anziché 1000, a meno vincoli di valore storico. Aree a pericolosità da frana? Via, qualche eccezione. E poi il recupero abitativo di sottotetti. La guerra è solo all´inizio. (Angelo Carotenuto da la Repubblica Napoli)
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