Castellammare di Stabia - Un gruppo di quindici venditori ambulanti senegalesi, tutti senza permesso di soggiorno, racconta di essere stato vittima di un episodio di discriminazione nella stazione della Circumvesuviana di Castellammare di Stabia: due capitreno avrebbero impedito al gruppo di salire su un treno. Vicenda che viene smentita dalla Circumvesuviana, che non è stata segnalata alle forze dell'ordine, ma che sarà oggetto di una interrogazione in Consiglio regionale da parte del pd Antonio Amato. Secondo il racconto degli immigrati africani, due capitreno avrebbero impedito loro di salire sul treno delle 5 per Napoli, motivando il diniego con il fatto che «erano troppi e con troppi borsoni», nonostante la vettura in arrivo fosse completamente vuota. Invitati ad aspettare il treno successivo, i sengalesi, tutti in possesso di regolare biglietto, si sono visti negare l'ingresso anche su quello delle 5.21. «Può salire solo un “Vu' cumprà” con i suoi borsoni, gli altri devono aspettare il prossimo», avrebbe detto uno dei capitreno rivolgendosi agli immigrati che alla fine sono riusciti a salire sul terzo treno. Dalla Circumvesuviana fanno sapere che l'episodio, raccontato dai senegalesi al presidente della Lega per gli handicappati Mario Estate, non risulta al personale in servizio nella prima mattinata da ieri. Intanto, però, il consigliere regionale Amato ha preparato un'interrogazione urgente da discutere al prossimo question time. «La vicenda è di una gravità assoluta - ha detto il consigliere - Dobbiamo sapere se si è trattato di un episodio isolato, comunque da stigmatizzare e condannare, o se invece si stanno sviluppando nuove ed anticostituzionali pratiche di segregazione che determinerebbero urgenti misure di reprimenda e contrasto». (Il Giornale di Napoli)
Una legge regionale contro il nuovo razzismo
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