Castellammare di Stabia - «Quello stabiese è l’unico cimitero di Italia dove la visita alle tombe si compie direttamente a cavallo del proprio motorino, che poi si parcheggia accanto al “loculo marmoreo”» è il commento provocatorio di Antonio Sicignano, vicepresidente dei Circoli della Libertà della Campania, dopo aver visionato alcune foto (datate 30.8.09) ritraenti il degrado del Cimitero stabiese, inviate da alcuni cittadini infuriati direttamente sul sito del Circolo della Libertà di Castellammare di Stabia (www.cdlstabia.com). «Il cimitero – spiega Franco, che spesso si reca in loco per ossequiare le tombe dei propri cari defunti – versa in condizioni inaccettabili ed è diventato un luogo di abbandono e di degrado. I pochi alberi rimasti sono diventati veri ruderi a cielo aperto, i cestini dei rifiuti sono tutti rotti e dovunque manca il più necessario controllo. Il Cimitero è divenuto oramai terra abbandonata e ciò – conclude – non può che recare pregiudizio alla memoria dei nostri cari». Vicino ai cittadini l’esponente regionale dei Circoli della Libertà, che dopo le segnalazioni ha subito compiuto un sopralluogo sul posto per verificare di persona le vicende denunciate via internet. «Dopo le foto recapitatemi – spiega Sicignano – domenica mattina ho compiuto un sopralluogo al cimitero e sono rimasto impressionato dalle condizioni disastrate di tutta la struttura. Non v’è alcun tipo di manutenzione, molte tombe sono a rischio crollo, da alcune poi è possibile anche visionare le bare, alcuni marmi si sono completamente distrutti a causa delle intemperie, i cestini per i rifiuti sono rotti e vengono capovolti non si sa da chi, così come gli alberi e le aiuole, che dovrebbero ornare il cimitero, sono l’emblema della decadenza e del degrado in cui è caduta la nostra città. Tuttavia, la cosa che più mi ha colpito è stata la vista di alcuni motorini parcheggiati dentro i viali del cimitero e direttamente accanto alle tombe». Conclude Sicignano: «ancora una volta si ha l’impressione che l’attuale amministrazione non sia capace di controllare la città. Vozza mi ricorda tanto quei maestri di scuola, che non sono in grado di controllare il silenzio dei propri alunni, i quali poi se ne approfittano e fanno quello che gli pare».
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