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martedì 4 agosto 2009

Dove va la destra?

Mi chiedo dove stia andando la Destra. È un problema profondamente sentito in Campania. Per Destra intendo quelle masse di militanti, che da Fiuggi in avanti avevano saltato il fosso del fascismo, convinti, ma neanche tanto; ma comunque decisi a cercare nuove idee e rinnovate identità. Dopo il predellino, le chiacchiere di circostanza “trascinate” da Fini e La Russa, li vedi oggi sparsi qua e là. Occorrerebbero valutazioni profonde sulle dinamiche in corso nel Sud, su cosa significhi essere di destra oggi a Napoli e nel Mezzogiorno, sul perché la Destra autentica rispetto a Patrizia D´Addario & co. possa magari perdonare (ma mai comprendere), su cosa significhi “meritocrazia” e come si possa affermarla. Il fenomeno Forza Italia-Pdl costituisce un alleato, un partner a cui guardare con simpatia, e magari qualche sorriso. Francesca Pascale è carina, mediatica, ha preso l´aereo per Villa Certosa; e ha ottenuto anche consenso nell´urna. Ma che c´entra la Destra? La cultura della dichiarazione mediatica non appartiene alla Destra; come non le appartiene la gestione delle clientele. La Destra perde sia nel primo, che nel secondo caso. Ma la Destra perde anche se si presta ai giochi suicidi di Storace, fuori tempo e fuori tutto. Nei giorni scorsi alcuni opinionisti hanno sollevato il delicato tema dell´unità nazionale, in vista delle celebrazioni previste nel 2001. Tra i tanti commenti, una lettera a un quotidiano nazionale, firmata da Chiamparino, Saitta e Bresso (sindaco di Torino, presidente della provincia di Torino, presidente del Piemonte). Che cosa dicevano? Il trio piemontese arrogava a sé il diritto di mantenere tutta la regìa degli eventi in città, considerando il capoluogo sabaudo leader. Il passaggio non è da poco. Loro si considerano promotori non solo degli eventi, ma della Unità d´Italia. Napoli resta una ex capitale, non da oggi conquistata, acquisita. Sarà magari anche citata, ma resta marginale. Che cosa risponde la Destra meridionale a Chiamparino? Un autentico desiderio di orgoglio e identità sarebbe ben rappresentato da tesi argomentate (serene, neanche tanto arrabbiate). Invece nulla, o poco più di nulla. I ragazzi di An continuano a osservare le foto di Francesca Pascale, e a sentire qualche spot qua e là. E non capiscono. (di Salvo Iavarone da la Repubblica Napoli)

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