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giovedì 27 agosto 2009
Fincantieri scioperano 500 tute blu
Castellammare di Stabia - Operai Fincantieri fermi per otto ore. Preoccupati per il loro futuro ieri mattina quasi cinquecento tute blu hanno scioperato. «Vogliamo risposte dall’azienda per sapere quando arriveranno nuove commesse». La sospensione delle attività in un primo momento doveva essere solo di tre ore, nel corso della manifestazione la decisione di fermarsi per l’intera giornata. Così dopo aver interrotto il lavoro a bordo delle due navi commissionate dal gruppo Minoans Lines–Grimaldi, la Cruise Europa e l’ultima in costruzione la Cruise Olimpia, gli operai si sono raccolti davanti i cancelli dei cantieri navali, provocando non poche ripercussioni sul traffico della costiera sorrentina. Prima hanno sistemato le bandiere e gli striscioni con le sigle sindacali poi si sono dedicati al volantinaggio per comunicare alla città e ai colleghi delle altre realtà metalmeccaniche le difficoltà che hanno vissuto in queste ultime tredici settimane. «Dalla prossima settimana ci saranno circa cento operai in meno perché andranno in cassa integrazione, ci ritroveremo con il personale dimezzato – ha spiegato Antonio Vanacore sindacalista della Fiom-Cisl – i tempi di consegna per il lavoro devono essere rispettati e intanto il primo periodo della cassa integrazione è quasi giunto al termine. La scadenza delle prime 13 settimane di cassa integrazione è fissata per il 18 settembre e fino ad oggi non sappiamo se ci sarà ancora lavoro». I cantieri di Castellammare però non sono gli unici ad attraversare una fase delicata, in condizioni simili i cantieri di Sestri Ponente che, però, in questi ultimi giorni hanno ricevuto una boccata d’ossigeno ricevendo una commessa militare. «Fincantieri dovrà costruire due navi militari, una corvetta per la Marina degli Emirati Arabi Uniti che sarà costruita nei cantieri di Riva Trigoso e un’unità di rifornimento e supporto logistico per la Marina militare indiana che speravamo andasse a noi e non a Sestri Ponente – incalza il sindacalista – le nostre difficoltà sono più gravi rispetto a quelle riscontrate a Sestri e lo prova il fatto che la nostra crisi si è fatta sentire prima». Intanto è prevista per i primi giorni di settembre una riunione nella capitale che dovrà annunciare ai dipendenti la distribuzione dei carichi di lavoro. «Chiediamo che questi tempi siano accelerati per non rischiare di restare senza lavoro – conclude Vanacore – la situazione è difficile». Intanto dalla Fincantieri fanno sapere che si lavora per il benessere dell’intero gruppo aziendale e che non esiste alcuna distinzione tra i cantieri, ma solo esigenze di carattere tecnico ed organizzativo che hanno motivato l’assegnazione della commessa militare ai cantieri si Sestri Ponente. (Maria Elefante il Mattino)
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