Scusi Cozzolino, se Bassolino scegliesse di candidarsi per la terza volta a sindaco di Napoli, ci vedrebbe qualcosa di strano? «È perché mai. Penso che Bassolino possa legittimamente pensare di tornare a fare il primo cittadino di Napoli. Detto questo, ritengo che lui, almeno per il momento, non pensi a quest’ipotesi. Piuttosto mi sembra che stia lavorando per costruire una nuova classe dirigente nel partito; un’azione tesa a creare maggiore unità e ad aprire sempre più i democratici verso l’esterno. Se volete, l’aver appoggiato me alle europee significa questo. Al pari del sostegno dichiarato a Enzo Amendola per la segreteria regionale». «Antonio è un valore aggiunto. Anzi, il valore aggiunto», parola di Andrea Cozzolino. Eugenio Mazzarella, anti – bassoliniano sulla ricandidatura a sindaco dice. «Premessa: questo dibattito estivo sull’eventualità che il governatore si candidi al Comune mi pare simile alle discussioni dei tifosi sul calcio mercato. Si inganna il tempo in attesa che la partita ricominci, che torni la palla al centro. Ciò detto, entrando nel merito del tema, sono convinto che in Campania si debba passare dalla fase politica di crisi delle classi dirigenti meridionali, non solo quelle del centro sinistra, a progettare il futuro. C’è un problema di rinnovamento della modalità di fare politica ». Quindi? «Bassolino è personalità di esperienza, ma proprio per questo dovrebbe tenere fede a una idea che lui stesso ha più volte sostenuto. Quella cioè di concorrere, ma non da protagonista, al rinnovamento. Se rinnovamento deve essere, infatti, non può condurlo la classe dirigente che ha gestito la precedente fase politica. Non Bassolino in Campania, non Agazio Loiero in Calabria, per essere chiari. Altrimenti la nuova fase diventa continuismo di ceto politico».
I cocci dell´ex centrosinistra
Per favore abbatteteli!!!
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