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martedì 20 ottobre 2009

D'Alema: «De Luca? Il candidato del Pd non lo decide Franceschini ma gli elettori campani»

«Bassolino sta esaurendo il suo mandato, non sarà candidato alla Regione e non intende candidarsi per altre cariche pubbliche. Credo lo si dovrebbe rispettare e mi ferisce vedere persone che lo hanno idolatrato quando era potente che adesso lo maltrattano. È un segno di mancanza di stile». Massimo D’Alema, intervenuto ad Avellino ad una convention del Partito Democratico per la mozione Bersani, difende il governatore della Campania. Secondo l'importante esponente del Pd l'esperienza di Bassolino, prima come sindaco di Napoli e poi come presidente della Regione «è fatta di luci ed ombre. Ma non bisogna dimenticare che questa esperienza ha avuto momenti molto positivi ed è stata anche caratterizzata da importanti conquiste e innovazioni». Sulla candidatura di Vincenzo De Luca alla guida della Campania, lanciata da Dario Franceschini, D’Alema contesta il metodo usato dal segretario del partito. «Il candidato del Pd non dipende da Franceschini, dipende dai campani. Un partito come il nostro, che ha una concezione federale dello Stato ed anche del partito, deve rispettare queste autonomie. De Luca va benissimo - ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio - è un caro amico che stimo da più di 30 anni oltre ad essere un amministratore molto bravo in grado di risolvere i problemi. Non ho nulla contro la sua candidatura ma, anche in questo caso, conta il metodo». Il partito democratico candiderà in Campania alle Regionali del 2010 una persona che rappresenti ''innovazione'' e 'unita'''. Per esempio, il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca. Così, Dario Franceschini, intervistato sul blog di Zoro. Quanto al nome - ha detto Franceschini - ''non ho titolo per dirlo adesso. Ci vuole un candidato che possa vincere e abbia capacità di buon governo. Mi hanno chiesto cosa penso del sindaco di Salerno e io ho risposto che ha governato bene il suo comune. Però ce ne son sicuramente altri. Vorrei comunque ci fosse un segnale di innovazione e di unita'''. Quanto al sistema di tesseramento del partito, il segretario ha ammesso che va cambiato. Anche se ''sono per difendere il ruolo degli iscritti che hanno votato in 460 mila per le primarie dando una bella prova di democrazia e partecipazione, sono convinto che, in un partito in cui Napoli da sola ha piu iscritti di Lombardia e Piemonte messi insieme, c'è qualcosa che non funziona. Bisogna metter mano ai meccanismi. Penso - ha concluso Franceschini - ci vogliano degli anticorpi interni che prevengano la parte che riguarda la magistratura''.

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