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lunedì 19 ottobre 2009

Parcheggi, Comune sconfitto il Tar annulla la sospensione

Meta - Svolta per le ordinanze sindacali con cui, all’inizio del 2009, fu disposta la sospensione dell’attività di numerosi piazzali adibiti a parcheggio a Meta, ma anche a Sorrento, Sant’Agnello, Massa Lubrense, Piano di Sorrento e Vico Equense. Le ordinanze furono dettate dall’equiparazione degli scarichi delle acque meteoriche o di lavaggio dei parcheggi a quelli industriali, disciplinati da una delibera della Regione Campania del 6 agosto 2008 e successivamente annullata nel mese di novembre 2008 da una sentenza del Tar, tuttora non appellata davanti al Consiglio di Stato. La situazione è stata così ricostruita dal Tar di Napoli, in accoglimento del ricorso inoltrato dai titolari di un piazzale adibito a parcheggio in via del Salvatore a Meta. La quinta sezione del Tribunale amministrativo regionale (Presidente Antonio Onorato, consiglieri Andrea Pannone e Gabriele Nunziata) ha annullato l’ordinanza con cui, nello scorso gennaio, il Comune di Meta aveva disposto la cessazione dell’attività di parcheggio, con la rimozione dei veicoli e il ripristino dello stato dei luoghi, sulla scorta di un accertamento eseguito dal personale del dipartimento di prevenzione collettiva dell’Asl Na3, ex Na5: gli scarichi del parcheggio di via del Salvatore, in quanto sprovvisto di pavimentazione e adeguato smaltimento delle acque, furono ritenuti assimilabili agli scarichi industriali. I titolari del parcheggio, difesi innanzi al Tar dall’avvocato Francesco Saverio Esposito nel ricorso contro il commissario straordinario dell’Asl Na3, ex Na5, il ministero della Salute, il sindaco e il Comune di Meta, ora potranno riaprire il loro piazzale adibito a parcheggio per circa 50 posti auto. Il principio stabilito dai giudici amministrativi, stante l’inefficacia allo stato della delibera della Regione Campania, avrà gli stessi effetti anche per gli altri parcheggi della penisola sorrentina coinvolti nelle ordinanze sindacali dei mesi scorsi, ove non vi siano impedimenti di altro tipo, come eventuali carenze nelle autorizzazioni di carattere urbanistico. Un'altra circostanza rende curiosa tutta la vicenda: nei mesi estivi, gli stessi parcheggi hanno funzionato a pieno regime, in virtù delle ordinanze di autorizzazione provvisoria per ragioni di mobilità emanate proprio dai sindaci che ne avevano disposto la chiusura per la questione riguardante gli scarichi nel terreno. Di fronte alla penuria di aree di sosta la sentenza del Tar, comunque, rappresenta una svolta importante, salvo l’eventuale appello. Porta chiarezza su una vertenza che, dall’inizio dell’anno, ha contrapposto l’Asl Na3, ex Na5 e le amministrazioni comunali della costiera da una parte e i titolari di piazzali adibiti a parcheggi dall’altra. L’operazione attuata nei primi mesi di quest’anno aveva posto l’accento sul potenziale inquinante delle strutture realizzate nei giardini all’aria aperta. Le acque reflue e gli scarichi dei veicoli, dai rilievi contestati, invece di essere convogliate e raccolte in appositi impianti per il trattamento, finiscono direttamente nel terreno. In pochi giorni furono chiusi migliaia di posti auto. La sentenza del Tar li riapre. (Antonino Siniscalchi il Mattino)

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