Pagine
▼
lunedì 23 novembre 2009
Comune, scuole chiuse ancora nulla di fatto
Vico Equense - Nulla di fatto dall’incontro tra il sindaco Gennaro Cinque ed i genitori degli alunni dei plessi di Ticciano e Montechiaro chiuse dall’amministrazione comunale con un provvedimento contestato prima la Tar ed ora al Consiglio di Stato. Al termine di un lungo vertice svoltosi in municipio le posizioni sono rimaste sostanzialmente ferme ed il comitato dei genitori non ha fatto marcia indietro. Il 1° dicembre 2009 si saprà cosa ha deciso il Consiglio di Stato in materia di riorganizzazione scolastica, per il momento ha solamente sospeso la sentenza del Tar Campania 4844/2009, poiché il Comune ha paventato un pericolo per i bambini di Ticciano e Montechiaro. I tecnici comunali, infatti, hanno certificato che le scuole si trovano in zone sismiche e a rischio dissesto idrogeologico, per questo il Tribunale ha sospeso, momentaneamente, la sentenza dei Giudici amministrativi. Naturalmente i legali dei genitori hanno cercato di contraddire questo principio, portando a loro sostegno le delibere approvate dall’amministrazione relativi ai project financing che interessano gli edifici di Ticciano e Montechiaro. Da questi atti si evince che la scuola di Montechiaro non ricade in zona a rischio, invece l’edificio di Ticciano non ricade in zona sottoposta a vincoli idrogeologici e forestali con rischio idraulico nullo, rischio frane moderato. In conclusione gli edifici se adibiti a scuola sono pericolosi, invece per i project financig non lo sono. Nella seduta del 16 ottobre la quinta sezione del Consiglio di Stato ha disposto un indagine istruttoria, affidando all’Arch. Alfonso Giglio del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli il compito di verificare l'accertamento dell'agibilità dei due stabili e l'eventuale esistenza di reali rischi idrogeologici a cagione della franosità dei territori sui quali i predetti edifici rispettivamente insistono.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.