Bocchino (ex An): "La valuteremo "
Mozione parlamentare per chiedere le dimissioni del sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, del quale i pm di Napoli hanno chiesto l'arresto con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. L'iniziativa è partita dall'Idv, primo firmatario Antonio Di Pietro. "Valuteremo", dice Italo Bocchino, vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera e fedelissimo del presidente della Camera Gianfranco Fini. Secondo l'Idv, "ragioni di opportunità e di precauzione dovrebbero indurre il governo a evitare che una persona sottoposta ad indagini per così gravi delitti, espressivi di una collusione tra politica e sodalizi criminosi, in attesa di dimostrare la sua piena innocenza, possa continuare ad esercitare le proprie funzioni di governo peraltro in un ruolo così delicato, concernente tra l'altro la funzionalità del Cipe". Per questo motivo, la mozione "impegna il governo ad invitare l'onorevole avvocato Nicola Cosentino a rassegnare le dimissioni da sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze". "Valuteremo, se ci sarà una mozione di sfiducia da parte dell'opposizione. Noi riteniamo sarebbe opportuno un passo indietro da parte del sottosegretario", spiega al Tg3 Italo Bocchino. Quindi l'esponente del Pdl chiarisce ulteriormente la sua posizione: "Riteniamo che la sua candidatura non sia più nell'ordine delle cose possibili. Poi si discuterà insieme quale candidato proporre agli elettori della Campania e sarebbe più opportuno che fino alla soluzione della vicenda ci fosse un passo indietro anche dal governo, per evitare che venga attaccato Berlusconi anche per questo". Netta la presa di distanza del Pd, rispetto all'iniziativa dell'Idv: "Non abbiamo bisogno di sottoscrivere mozioni di altri. Ce ne è una nostra al Senato", ha detto il segretario del partito democratico Pier Luigi Bersani, prima dell'assemblea del Pd per eleggere il capogruppo alla Camera. (Repubblica.it)
Mozione parlamentare per chiedere le dimissioni del sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino, del quale i pm di Napoli hanno chiesto l'arresto con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. L'iniziativa è partita dall'Idv, primo firmatario Antonio Di Pietro. "Valuteremo", dice Italo Bocchino, vicepresidente vicario del gruppo Pdl alla Camera e fedelissimo del presidente della Camera Gianfranco Fini. Secondo l'Idv, "ragioni di opportunità e di precauzione dovrebbero indurre il governo a evitare che una persona sottoposta ad indagini per così gravi delitti, espressivi di una collusione tra politica e sodalizi criminosi, in attesa di dimostrare la sua piena innocenza, possa continuare ad esercitare le proprie funzioni di governo peraltro in un ruolo così delicato, concernente tra l'altro la funzionalità del Cipe". Per questo motivo, la mozione "impegna il governo ad invitare l'onorevole avvocato Nicola Cosentino a rassegnare le dimissioni da sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze". "Valuteremo, se ci sarà una mozione di sfiducia da parte dell'opposizione. Noi riteniamo sarebbe opportuno un passo indietro da parte del sottosegretario", spiega al Tg3 Italo Bocchino. Quindi l'esponente del Pdl chiarisce ulteriormente la sua posizione: "Riteniamo che la sua candidatura non sia più nell'ordine delle cose possibili. Poi si discuterà insieme quale candidato proporre agli elettori della Campania e sarebbe più opportuno che fino alla soluzione della vicenda ci fosse un passo indietro anche dal governo, per evitare che venga attaccato Berlusconi anche per questo". Netta la presa di distanza del Pd, rispetto all'iniziativa dell'Idv: "Non abbiamo bisogno di sottoscrivere mozioni di altri. Ce ne è una nostra al Senato", ha detto il segretario del partito democratico Pier Luigi Bersani, prima dell'assemblea del Pd per eleggere il capogruppo alla Camera. (Repubblica.it)
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.