Vico Equense - La giornata di chiusura ha registrato il pienone. La Festa della castagna, organizzata e promossa dal Comune di Vico Equense, ha attratto appassionati, curiosi, e amanti della natura da varie zone della Campania e non solo. “Ho percorso più di 100 chilometri per arrivare fino a qui – racconta Paola, proveniente da Mignano Monte Lungo, (Caserta nord) – ma ne è valsa la pena. Ho assaggiato i mezzanelli con salsa di castagne, le caldarroste e il vin brulè, tutto buonissimo. Ed è meravigliosa l’atmosfera che ho respirato, frutto dell’incantevole scenario che ha avvolto la festa”. “Sono salita a Faito due giorni di seguito – afferma Annalisa, di Piano di Sorrento – e ciò che mi ha convinto a venire è stato il perfetto mix di gastronomia, natura e musica. Il ritmo delle tammorre si è sposato benissimo con il contesto. Ho ballato molto, lasciandomi trasportare dall’energia dei gruppi che si sono esibiti”. Entusiasta il pubblico e soddisfatta l’Amministrazione comunale. “Abbiamo raggiunto un altro importante traguardo – afferma Matteo De Simone, assessore al turismo – che va ad aggiungersi ai successi delle iniziative inserite nel progetto Oceano Verde Faito sviluppate nei mesi scorsi. Obiettivo dell’Amministrazione è quello di promuovere e rilanciare il Monte Faito, i suoi prodotti, le bellezze paesaggistiche che lo caratterizzano. Posso affermare con soddisfazione che stiamo sulla strada giusta, una strada che, però, è ancora lunga e che richiede un costante impegno”. Ad intrattenere i migliaia di visitatori sono stati i gruppi musicali che si sono alternati sul palco allestito nel parco Oceano Verde, i giocolieri, i mangiafuoco, gli animatori per bambini, la banda musicale e, soprattutto, il profumo e il sapore dei prodotti tipici esposti nei vari stand e delle specialità proposte dagli chef del Faito. (Ufficio Stampa Città di Vico Equense)
Con i soldi pubblici, chiunque sarebbe in grado di organizzare una cosa del genere, specialmente quando si utilizzano le mense scolastiche per cucinare e si utilizzano i mezzi comunali per il trasporto delle "prelibatezze".
RispondiEliminaComplimenti. poi dice che hanno i debiti fuori bilancio.
Visto che hanno pagato i cittadini di vico, vorrei sapere perchè hanno fatto pagare i pasti (solo a chi volevano loro).
Ma il sito radiomobile cellulare di Tim e Vodafone con le antenne che sparano a manetta sulla testa degli avventori ?
RispondiEliminaE' illegale e pericolosissimo. Poi, messo in quel posto, non serve a nulla : basta fare 100 metri, verso la rotonda, e scompare la copertura del segnale.
Ma Tim e Vodafone pagano la concessione ad AVF. E di chi è AVF ??? Eh ? Di chi è AVF ????
E chi deve servire quel sito in quel posto ? I visitatori della festa della castagna (6/8 giorni all'anno ) e i turisti della domenica (sempre di meno) in estate ? A moiano manca la copertura cellulare da quando il GSM è stato introdotto in Italia (1992). Una popolazione di 5000 abitanti, senza copertura, o con segnale di scarsissima qualità. E il sindaco fa carte false per installarlo dove non serve (o serve di meno). Ed AVF incassa la concessione del suolo.
Scetateve!!!
Cooosa...!!???
RispondiEliminaSiamo impazziti!
Questa amministrazione le sta combinando di tutti i colori!
Fermiamoli!
Contro queste cose ci vuole una seria e precisa presa di coscienza da parte della società civile.
RispondiEliminaSi deve riconoscere di aver semplicemente sbagliato a dare in mano a questa banda il governo della città. Non solo si stanno magnando tutto, ma mettono addirittura a rischio la salute dei cittadini.
La misura credo sia colma, alle prossime elezioni ci vuole un grande movimento civile che restituisca questa città alle sue tradizioni moderate e ridia credibilità e fiduca al Comune, che adesso sembra proprio un zibaldone.
Che pena...
Bene l'accusa di Francesco Massa, ingegnere.
RispondiEliminaCome tutte le "menti" vicane anche il Massa se ne andato perchè questo paesetto offre spazio solo ai leccaculo.
Architetti, ingegneri, biologi, chimici, i migliori se ne sono tutti andati, e hanno lasciato questo cafonissimo paese al suo triste destino e alla sua bella amministrazione.