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mercoledì 4 novembre 2009

I bambini fanno da moltiplicatore virus

La paura dell'influenza A rischia di sfociare in psicosi. Nella drammatica e triste geografia del virus, una delle diciassette vittime italiane è di Vico Equense. Serafina Buonocore, 42 anni, spostata ed aveva un bambino di 11 anni, viveva con la famiglia e i genitori nella piccola frazione di Patierno. Il decesso della donna ha fatto salire la tensione in Città, si teme il contagio. Domani si terrà presso la casa comunale una riunione tra Amministrazione di Vico Equense, Asl, pediatri del territorio e dirigenti scolastici per discutere dell’emergenza e pianificare eventuali provvedimenti da adottare. L’apprensione è rivolta soprattutto ai più piccoli, i maggiori soggetti a rischio di contaminazione della nuova influenza. Questo avviene perché il virus influenzale è talmente nuovo che colpisce soprattutto loro. Ieri mattina gli ispettori dell'ufficio scolastico regionale si sono presentati in diverse scuole materne ed elementari di Napoli. Il compito era registrare il numero di alunni assenti per il virus. Secondo indiscrezioni pubblicate dal Velino, l'intervento degli ispettori è stato sollecitato per capire se c'è o no la necessità di chiudere le scuole. Dalla ricognizione effettuata, il numero di bambini malati sarebbe molto alto, ma è presto per trarre un bilancio completo utile ad adottare le relative decisioni. Non è chiaro infatti se l'assenza sia necessariamente legata all'influenza A, se si tratti di un semplice male di stagione o sia stata una scelta prudenziale dei genitori quella di non mandare i figli a scuola. Gli enti competenti vogliono procedere con molta cautela. La mortalità per l'influenza resta «bassissima» torna a rassicurare il viceministro per la salute Ferruccio Fazio e in Italia ci sono meno morti rispetto ad altri paesi europei. Fazio a margine della conferenza stampa a Palazzo Chigi sull'emergenza ha spiegato che la nuova influenza "colpisce i bambini più di quella stagionale", e questo avviene perchè si tratta di "un ceppo influenzale nuovo, che non trova ricordi immunitari nei più piccoli". I bimbi, per di più, "agiscono da moltiplicatori" dando spinta alla diffusione del virus A/H1N1.

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