La Gori, la società che gestisce il servizio idrico integrato nei 76 comuni dell'Ato3 Sarnese-Vesuviano ha cambiato amministratore delegato. Dopo sei anni Stefano Tempesta lascia l'incarico a Giovanni Paolo Marati, già direttore generale della stessa società. Marati, 48 anni, leccese lavora alla Gori dal 2004. Una carriera che comincia come dirigente dell'unita' pianificazione fino ad arrivare nel 2007 a ricoprire le mansioni di direttore generale. "La mia nomina rappresenta un segno di continuita' con il mio predecessore - dice Marati - è un riconoscimento all'impegno e al lavoro svolto da me e dai miei colleghi di Gori in tutti questi anni. Il nostro impegno sarà rivolto principalmente al miglioramento del servizio e del rapporto con i nostri clienti. Con il determinante supporto della Regione Campania -ha precisato l'ad - del nostro socio pubblico di maggioranza l'ente d'ambito Sarnese - Vesuviano e delle amministrazioni locali, cercheremo di massimizzare l'utilizzo dei finanziamenti pubblici per rilanciare un nuovo piano di investimenti destinato alla riduzione delle perdite idriche e alla salvaguardia ambientale, riducendo il carico sul sistema tariffario dell'Ato3". Tempesta ora si dedicherà all’incarico che già ricopriva da tempo di capo del personale di Acea, la società figura tra i principali azionisti di Gori. Gori S.p.A. ha avviato la propria attività nell'ottobre del 2002 in seguito all'attuazione della Legge 36/94, nota come "Legge Galli", che prevede l'affidamento del servizio idrico integrato ad un unico gestore in ciascun Ambito Territoriale Ottimale. L'ATO, denominato "Sarnese Vesuviano", comprende 76 Comuni situati nel territorio della Penisola Sorrentina e Isola di Capri, nell'area del Vesuvio (interno e costiero), nell'area dei Monti Lattari e nel bacino idrografico del fiume Sarno. L'Ambito Sarnese-Vesuviano, con circa 1.500.000 abitanti, costituisce uno dei maggiori ambiti territoriali d'Italia. La sua rete idrica si sviluppa per quasi 4300 Km, quella fognaria per 2200 Km. Il Comune di Vico Equense insieme ad altri era pronto ad uscire dalla società che gestisce il ciclo delle acque, il Sindaco Gennaro Cinque tempo fa dichiarò: “E’ fallito il progetto della Gori. La gestione del servizio idrico ritorni all’Arips”. Si era formata, anche, per decisione unanime del consiglio comunale una commissione d’ inchiesta. L’obiettivo era quello di fare chiarezza sui servizi offerti, i costi per gli utenti, le modalità di assunzione, le procedure utilizzate per la nascita della società e tanto altro ancora. Come presidente della commissione consiliare era stato scelto un uomo di esperienza, il consigliere Armando De Rosa. Ma le poche riunioni che si sono susseguite nel corso dei mesi trascorsi sono state inutili. I consiglieri, sia di maggioranza, sia di minoranza non hanno partecipato tranne qualche lodevole, ma inutile eccezione. Così alla fine, anche il consigliere Armando De Rosa, si è rassegnato ed ha mandato una lettera di dimissioni con una postilla polemica: “questo tempo non è trascorso in vano per me – ha detto il consigliere comunale - ho avuto modo di approfondire numerose questioni sulla Gori, alcune delle quali penso meritano la verifica giudiziaria”.
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