Meta - "Aprire Bar e ristoranti sarà più semplice anche a Meta. Basterà una semplice dichiarazione d’inizio attività. Fra qualche giono liberalizzeremo le licenze per la somministrazione di alimenti e bevande. Un’occasione di sviluppo per la città e una stimolante opportunità per i giovani”. La proposta è di Angelo Apuzzo. Il consigliere di maggioranza, con delega alle attività produttive, ha annunciato una rivoluzione nele settore commerciale. La delibera sarà discussa in aula il 28 dicembre ma l’esito sembra scontato. “Non facciamo altro che attuare la legge Bersani anche sul territorio comunale – spiega l’esponente dell’amministrazione Trapani – che non era ancora in vigore. Fino ad oggi c’è sempre stata incertezza sull’interpretazione della norma. La proposta scaturisce dalle diverse sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che, negli ultimi mesi, hanno contribuito a fare un po’ di chiarezza sulla vicenda. La direttiva della comunità europea, che andrà in vigore proprio il 28 dicembre, prevede la liberalizzazione delle attività produttive. Eravamo indietro rispetto alla legge nazionale ed è arrivato il momento di adeguarci. Diversi consigli regionali – continua Apuzzo – hanno già deliberato in materia. Per altre attività commericali, come salumerie e edicole, è più compliato avviare la liberalizzazione perché il mercato è piuttosto limitato. Per bar e ristoranti è diverso. La nuova delibera darà il via allo sviluppo di determinate zone di Meta come il centro storico e le frazioni collinari. Ed è un’opportunità anche per i giovani. Chi, da ragazzo, non ha mai accarezzato l’idea di di aprire un bar o un ristorante. Solo qualcuno ci è riuscito perché ottenere la licenza non era semplice. E’ una novità rivoluzionaria per il paese”. Una sentenza, tra l’altro, ha già interessato la penisola sorrentona. Il Tar, qualche tempo fa, ha accettato accettato il ricorso di un sorrentino che si era visto notificare un provvedimento dal Comune di Sorrento. Un atto con cui veniva rigettata la Dia (dichiarazione d’inizio attività) per la somministrazione di alimenti e bevande al pubblico. Un ricorso, presentato dallo staff dell’ufficio legale Pinto, che ha segnato l’inizio di una nuova era. “Le attività economiche – era scritto nella sentenza - non possono più avere come vincolo il rispetto di ‘limiti riferiti a quote di mercato predefinite’ o essere calcolate sul volume delle vendite a livello territoriale sub regionale. Per cui sono venuti meno i limiti posti in tema di rilascio delle licenze per l’esercizio di attività commerciali nonché di somministrazione di alimenti e bevande di cui all’articolo 4 comma 1 della legge 287/1991. Alla luce del venire meno di tali limiti, l’attività in questione non può che essere assoggettata al regime della Dia”. Bisogna aspettare l’ufficialità della delibera che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale previsto per il 28 dicembre. Maggioranza e opposizione sono chiamati a confrontarsi su un argomento vitale per lo sviluppo economico del paese. (Fabio Orecchiuto Metropolis)
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