Pagine
▼
sabato 26 dicembre 2009
Tranquilli, il Cavaliere sta meglio...
Il Cavaliere è ad Arcore in convalescenza, tornerà all'attività politica pubblica dopo la Befana, per il momento si limita a qualche telefonata, come quella al Tg1. Commentando quanto accaduto al Pontefice torna sul leit motiv di queste settimane: "Dobbiamo davvero contrastare tutte queste fabbriche di menzogne, di estremismo e anche di odio". "Sono stato fortunato - aggiunge il Premier -, avrei potuto passare Natale sotto terra e con questo gelo e questa neve del nord non sarebbe certo stato piacevole". Dopo l'aggressione di Milano, spiega, ho avuto moltissime testimonianze di solidarietà. "Una vicinanza commovente che mi ha risarcito di tutte le calunnie che ho dovuto subire" e che "mi dà la forza per guardare al futuro con ottimismo". Il proposito, aggiunge, è dunque quello di "continuare a lavorare con passione e determinazione a quelle riforme che sono necessarie per migliorare la vita di tutti noi". Infine, il consueto sondaggio personale: "Gli italiani che mi incoraggiano ad andare avanti hanno raggiunto il 67%: due su tre". Ecco perché, conclude, "andremo avanti così". Sempre per rimanere sul Cavaliere, leggo su Repubblica che Paolo Guzzanti era stato incaricato di scrivere la sua biografia, poi non se ne fece più nulla. Ora, ad amore politico finito tra i due, Guzzanti ha riutilizzato quelle conversazioni, gonfie di vanterie ("ero un bambino prodigio"; "tutti i professori con cui ho dato esami mi hanno chiesto di fare da assistente"; "Milano2 è venuta fuori senza difetti") per un libro di 573 pagine che mischia molti generi: intervista, pamphlet, memoir. E offre una piccola rivelazione: sin da giovane il Cavaliere pensava di entrare in politica. "Quando me lo disse", ricorda mamma Rosa, "io inorridii. Per persone come me e come mio marito Luigi la politica è sempre stata una cosa sporca per gente che non ha niente da fare".
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.