Pagine

giovedì 21 gennaio 2010

Il lavoretto

"Tra i suoi colleghi del Pdl, - scrive sul suo Blog Andrea Sarubbi deputato del Pd - Luigi Cesaro è un deputato assolutamente nella media: con il 72% di presenze alle votazioni elettroniche, non può essere definito uno stakanovista ma non è neppure tra i peggiori. D’altra parte, sono in molti che – un po’ dappertutto, ma soprattutto da quelle parti dell’emiciclo – conciliano i tempi del Parlamento con quelli di un altro lavoretto: chi fa il medico (qualcuno il medico del premier), chi l’avvocato (qualcuno l’avvocato del premier), chi il giornalista (qualcuno collabora con il giornale del premier) e così via. Di secondo lavoro, Gigino non fa l’avvocato, anche se è laureato in giurisprudenza; non fa il medico, anche se la sua famiglia è molto presente nel settore della sanità; non scrive sui giornali, perché con l’italiano litiga un po’ troppo. Di secondo lavoro, Gigino fa il presidente della Provincia di Napoli, che con i suoi 3 milioni e passa di residenti è la seconda in Italia, dopo Roma e prima di Milano: assunse l’incarico il 20 luglio scorso, dopo aver promesso per tutta la campagna elettorale che – se eletto – si sarebbe dimesso da deputato. Oggi sono 6 mesi tondi tondi ed ancora non lo ha fatto, né credo che lo farà mai: così come, del resto, i suoi colleghi di partito eletti ad Avellino e Salerno, che almeno (ma sì, voglio tendere una mano) non hanno le dimensioni di Napoli. Non so se questi ultimi intaschino lo stipendio, ma Gigino Cesaro in questo è un signore: ha sospeso il pagamento della sua indennità da presidente della Provincia si accontenta di quella da parlamentare, per far capire a tutti che non è una questione di soldi. Ma di potere, aggiungo io: con tutto il rispetto per il ruolo che ricopro, e ribadito – se fosse necessario – che la cosa non mi dispiace per nulla, mi corre l’obbligo di ricordare che il deputato medio non è in grado neppure di far togliere una multa, mentre magari il presidente della Provincia ha qualche chance in più. Al di là della dimensione soggettiva della vicenda, pure importante, ce n’è una oggettiva che merita più attenzione: da quando è entrato in carica – da 6 mesi esatti a questa parte, dunque – Cesaro ha riunito la Giunta ed il Consiglio provinciale la metà delle volte rispetto alla gestione precedente. Metà sedute, metà delibere, impegni istituzionali saltati (alla visita di Napolitano, per dire, c’era il suo vice): in fondo, è anche troppo, per un presidente che riesce a presentarsi in ufficio solo il lunedì ed il venerdì. Nel resto della settimana, c’è la Camera: chi vuole incontrarlo porti pazienza, oppure vada a Roma. Non è un caso che, con un ritmo così blando, la qualità non sia delle migliori: i consiglieri provinciali di Napoli sono di fatto impantanati nella routine amministrativa, tra le autorizzazioni a resistere in giudizio ed i temi fuori bilancio. “Riprendiamoci la dignità”, diceva il suo slogan elettorale. Ma in realtà, Gigino si accontenta di praticare il nulla, almeno fino alle Regionali. Dopodiché, sempre a mezzo servizio, potrebbe cominciare ad occuparsi della Provincia, e lì rischiamo di rimpiangere il nulla."

Il presidente Cesaro? Si dà al tango

3 commenti:

  1. Da cittadino vorrei ringraziare tutti quelli che hanno consentito l'elezione dell'uomo più onesto della provincia: Cesaro.
    Grazie, veramente grazie.

    RispondiElimina
  2. Non si dimette da deputato perchè ha paura di essere arrestato quale complice di Cosentino che si è salvato solo perchè sta in Parlamento

    RispondiElimina
  3. Un fattutttone: cioè un fannullone indaffarato...
    Grazie a chi lo ha votato!

    RispondiElimina

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.