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lunedì 22 marzo 2010
Faito, «riparte» il sentiero per Moiano
Vico Equense - Varato il progetto Ri-scopriamo il Faito, finanziato con 70mila euro di fondi europei dal Centro Sociale del Volontariato di Napoli. Un programma biennale che vede la sinergia di tre organizzazioni del terzo settore impegnate nel volontariato e nella promozione delle risorse ambientali del Faito da rivalutare a livello di fruizione pubblica e da trasmettere ai giovani studenti attraverso la collaborazione di più generazioni. Primo punto dell’ambizioso programma, che vede la collaborazione tra l’Avf, Associazione volontari del Faito, Unitre, Università delle tre età di Vico Equense, e della onlus La Città del sole, è il ripristino del sentiero tra Monte Faito e Moiano, l’antico percorso denominato Chiaiara che collega l’area del centro sportivo del Faito con quella di casa Apuzzo a Moiano. Un tracciato lungo cinque chilometri che si snoda tra uliveti, macchia mediterranea, faggeta e pineta, con tratti sterrati e altri a fondo roccioso, che in pratica è da anni in stato di quasi abbandono e che merita di essere riscoperto per la sua valenza ambientale e storica: «Fino alla costruzione nell’immediato dopoguerra della statale del Faito – dice Aldo Buonocore, presidente dell’Avf – il sentiero era l’unica strada che collegava Moiano al monte, molto utilizzata da contadini e allevatori per il trasporto di prodotti della montagna e del fieno per i bovini. È un percorso affascinante che offre squarci mozzafiato con vista sul golfo di Napoli e le colline equane con Santa Maria del Castello e Arola. Contiamo in due mesi di lavoro di renderlo di nuovo agibile». I volontari del Faito ripristineranno l’antico tracciato liberandolo da rovi ed erbacce e da pietre cadute dopo gli ultimi incendi nell’area, e posizioneranno staccionate in legno per mettere in sicurezza il percorso. Oltre a questa fase di recupero ambientale, inerente il ripristino dell’antico sentiero, ci sarà un seguito nella fase didattica, che avrà luogo nell’area attrezzata di Oceano verde Faito e anche in locali dell’ex caserma dei carabinieri. In programma incontri e lezioni con gli studenti delle scuole media di Vico: «Con i nostri esperti di storia locale e quelli di flora e fauna dei monti Lattari – afferma Enzo Esposito, presidente dell’Unitre – trasmetteremo alle nuove generazioni un patrimonio di conoscenza che altrimenti rischia di andare perduto». Inoltre, ci sarà la possibilità, attraverso lezioni di esperti nei laboratori scolastici, di conoscere animali e piante che si potranno incontrare sul Faito e saranno effettuati lavori di gruppo con psicologi ed educatori per sperimentare quanto possa essere proficuo lavorare insieme tra più generazioni. «Il progetto vuole rappresentare un’opportunità di rinascita del Faito che paga a distanza di anni – dichiara Adriana Straniero, coordinatrice dell’iniziativa – la triste vicenda di Angela Celentano. Dedichiamo a lei questo programma intergenerazionale che intende rivalutare la bellezza e il patrimonio della nostra montagna agli occhi delle nuove generazioni. Istituiremo anche un concorso a premi con consegna finale di salvadanai di legno a forma di casette, per invogliare i ragazzi al risparmio e al rispetto della natura e non a seguire solo il consumismo». Il recupero del sentiero tra Moiano e il Faito rappresenterà il primo passo di un programma di volontariato più ambizioso, attuato - come per il progetto Ri-scopriamo il Faito - in sinergia con il Comune e la collaborazione della polizia municipale, che punta alla salvaguardia ambientale e alla valorizzazione a fini educativi del Faito e della vasta area collinare di Vico Equense. (Umberto Celentano il Mattino)
2 commenti:
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Ma non si doveva rilanciare Faito, sulla montagna i sentieri sono tutti dissestati e creano non pochi disagi ai turisti che li percorrono- il più disastrato è quello che conduce dalla funivia al belvedere, quest'ultimo è stato riparato solo per la parte bassa, quella più facile da ristrutturare, quella alta è totalmente disastrata.
RispondiEliminaper non parlare degli altri (molare e conocchia bandera e casa del monaco).tutti sporchi e con segnaletica approssimativa invece di ripristinare un sentiero conosciuto a pochi iniziamo a far ripartire quelli che interessano alla maggior parte della gente e quelli che servono a rilanciare veramente Faito
spero che la riapertura del sentiero tra Faito e Moiano sia solo l'inizio di tanti progetti per fa sì che si riavii il Monte Faito e con esso i cosidetti 13 casali, spero che non vi fermiate solo a questo facciomo in modo che Faito diventi meta turistica e sfruttiamo al meglio il nostro territorio, non apprezzato da molte persone.
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