Una nuova storia all’insegna dell’incredibile sta facendo il giro della Rete. «Settati piccì». Due parole bastano per essere licenziati, in aula. Un maestro supplente nel secondo circolo didattico di Pordenone è stato licenziato in tronco: non parlava italiano, dicono. Invitava il bambino in piedi a sedersi dietro il banco dicendo: “settati“. «Brava persona, supplente a 40 anni compiuti da un pezzo, in arrivo dalla Campania – hanno detto i colleghi sotto la coltre di silenzio e anonimato che avvolge la vicenda in aula -. Il suo peccato originale: talvolta parlava dialetto stretto del Sud».
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