«Un condono edilizio dal governo amico, la maggioranza di centrodestra comincia proprio male». Dopo diciassette anni Antonio Bassolino torna all’opposizione e il suo primo intervento da ex presidente è proprio sull’annunciato decreto legge del governo che blocca le ruspe in Campania fino a130 giugno 2011. Un intervento contro il governo ma anche contro il capo dell’opposizione in Campania, Vincenzo De Luca, che da giorni si è dichiarato invece favorevole anche se con alcuni paletti precisi come l’esclusione delle aree dissestate e a rischio ambientale. Un decreto che, dunque, spinge Bassolino a lottare su due fronti. Da un lato il centrodestra, che del resto aveva promesso questo provvedimento in campagna elettorale e, dall’altro, il suo storico rivale interno al Partito democratico. Uno scontro che apre ufficialmente le ostilità sulla leadership del centrosinistra in Campania. «Sono sempre stato contrario ai condoni — accusa Bassolino — perché questo tipo di interventi fa capire ai cittadini che le leggi possono essere violate e perché, così, lo Stato assolve i loro comportamenti illegali. Sono atti che diffondono sempre più la cultura dell’illegalità». Concetto condiviso dal deputato Pd Eugenio Mazzarella: «Lo stop alle demolizioni è un favore all’illegalità». Sul piede di guerra Legambiente. «Abbiamo dato mandato ai nostri legali— annuncia il presidente regionale Michele Buonomo — di impugnare il decreto davanti alla Corte costituzionale. Bloccare le ruspe per legge quando per anni, tra il silenzio della politica, si è permesso di tutto è il segnale peggiore che si possa dare ai cittadini onesti. Un ennesimo favore alle betoniere dei clan». Legambiente cita alcune cifre dell’ultimo “Rapporto eco – mafia” dove la Campania è al primo posto nella classifica del cemento illegale con il 67% dei Comuni sciolti da11991 per abusivismo edilizio. Accuse anche dal verde Francesco Borrelli: «In pochi giorni gli ordinativi di cemento e materiali edili sono aumentati del venti per cento». Divisi De Luca e Bassolino. Divisi anche i sindaci. Ischia protesta, Torre del Greco approva. «Dal decreto —rivela Franco Regine, sindaco di Forio del Partito democratico — verrebbero esclusi proprio i casi che riguardano la nostra isola. L’ennesima discriminazione ai danni degli isolani rispetto al resto del territorio della Campania». Di altro avviso il torrese Ciro Borriello del Pdl che nei giorni scorsi aveva incontrato il sostituto procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli, Ugo Ricciardi, e aveva inviato un appello a Berlusconi. «Per me — commenta Borriello — è una grande soddisfazione perché la maggioranza degli ordini di abbattimento interessa le fasce deboli». Soddisfatta anche Mara Carfagna, ministro e consigliere regionale più votato, che su questo decreto aveva giocato buona parte della sua campagna elettorale: «Si avvia un percorso di legalità. Il governo non poteva assistere impassibile al fatto che, con gli abbattimenti, molte donne con bambini, anziani, addirittura disabili, tutti senza un’altra abitazione, venissero lasciati in mezzo a una strada». Linea condivisa dai dirigenti del Pdl. Per il segretario metropolitano Marcello Taglialatela «il decreto non è un nuovo condono ma, piuttosto, un intervento per restituire i diritti negati ai cittadini della nostra regione che furono penalizzati da leggi della giunta Bassolino». D’ accordo il segretario regionale Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia: «Abbiamo tenuto fede agli impegni presi con gli elettori. L’approvazione del decreto, che sospende per quattordici mesi le demolizioni delle abitazioni costruite entro il 31 marzo 2003 e destinate a prima casa, è il segnale che anche in Campania con Caldoro c’è il governo del fare». (di Ottavio Lucarelli da la Repubblica Napoli)
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