Non c’è un euro, «abbiamo un debito di oltre 2 miliardi». Così nei giorni scorsi il neo-presidente della Campania, Stefano Caldoro, ha annunciato che il suo ingresso nelle stanze che erano state di Antonio Bassolino non poteva essere peggiore. Un allarme finanziario che lo stesso Caldoro ha paragonato alla crisi greca. E che ora ha prodotto il primo effetto. Ben 10 mila dipendenti dell’Azienda sanitaria Napoli 1, quella del capoluogo, la più grande d’Europa, hanno avuto gli stipendi bloccati dal pignoramento che il Tribunale di Napoli ha disposto accogliendo il ricorso dei tanti creditori della Asl. Antonio Bassolino, ex Governatore sul suo blog respinge al mittente le accuse: «Quello che sta avvenendo all’As1 Napoli 1, dove oltre 10mila dipendenti non possono ricevere lo stipendio per via delle richieste di pignoramento da parte dei creditori, ha un solo responsabile: l’emendamento che il Pdl ha inserito nel decreto milleproroghe e fatto approvare al Senato l’11 febbraio scorso. In base a quell’emendamento l’esecutività dei pignoramenti dei beni delle Regioni impegnate a rientrare dal proprio deficit sanitario è stata anticipata al i marzo 2010 rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2010. Tutto questo in aperta violazione del Patto per la Salute tra Governo e Regioni sottoscritto nel novembre scorso. E stata una vera e propria furbata, fatta passare sotto silenzio, con il solo scopo di favorire interessi di parte».
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