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mercoledì 14 aprile 2010

Pd, convocata la direzione: congressi entro giugno

Regione Campania - Nonostante la doppia sconfitta non dovrebbe essere resa dei conti. Si vedrà domani sera alla direzione del Pd, la prima (ampia) assise del partito dopo le elezioni. All’ordine del giorno la convocazione dei congressi provinciali ma soprattutto un rimescolamento delle cariche. Ovvero azzerare l’attuale esecutivo (cinque persone), disegnato solo sulla maggioranza bersaniana, e fissarlo su un’architrave pluralistica come chiede l’area democratica e quella dei moderati riformisti. L’occasione è la modifica (anche se non richiesto da statuto) di alcune caselle. Perché le Regionali hanno visto l’elezione in consiglio di Antonio Marciano e Mario Casillo. Senza contare Emilio Montemarano, ancora autosospeso dal partito. L’ipotesi a cui lavora Amendola è quella di azzerare tutto (e quindi anche le cariche del vice Mimmo Tuccillo e Ciro Cacciola) e ridisegnare ex novo l’esecutivo. «Occorre lavorare per ricreare davvero un clima unitario, per costruire e radicare il partito abbandonando i litigi del passato», ragiona il segretario regionale pd Enzo Amendola. Il nodo vero però rimane quello dei congressi. Occorre votare i vertici casertani (si sono dimessi dopo le Provinciali) e quelli napoletani. Ieri si è riunita la commissione di garanzia che ha licenziato il dispositivo congressuale. In sintesi viene fissata come data ultima dell’assemblea che eleggerà il segretario napoeltano entro il 30 giugno. Ma domani sera dalla minoranza di Franceschini potrebbe arrivare il pressing per chiudere la partita entro 40 giorni. Anche perché, in mezzo, c’è da discutere l’organigramma del gruppo democrat in consiglio regionale (capogruppo, vice e membro dell’ufficio di presidenza). Già ieri a Roma durante un incontro tra il leader Bersani e i referenti regionali, il coordinatore della segreteria Maurizio Migliavacca (domani sera a Napoli) aveva proposto delle modifiche statutarie che avrebbero portato allo slittamento dei congressi. Ha chiesto di non attendere e convocarli subito, invece, Enzo Amendola. Non solo per venire incontro alle richieste di una parte del partito ma anche per risolvere il caso della segreteria napoletana, senza vertici da mesi, dopo l’uscita del commissario Enrico Morando chiamato a sostituire, a sua volta, Luigi Nicolais dimessosi nel gennaio 2009. Ed è impossibile indugiare ancora. Lo chiarisce anche la parlamentare Teresa Armato, coordinatrice regionale della mozione Franceschini. «Dopo le sconfitte dei ballottaggi si presenta un quadro preoccupante. Non si devono trovare capri espiatori, né fare analisi autoassolutorie ma è chiaro - spiega - che sono stati commessi degli errori tra cui non fare i congressi a Napoli, scegliere il candidato alla Regione con molto ritardo e impedire le primarie in tanti comuni dove si votava. Ora è necessaria una proposta convincente sul futuro che inizia oggi». (Adolfo Pappalardo il Mattino)

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