Piano di Sorrento - Le avverse condizioni meteo non hanno attenuato l’affluenza dei visitatori, l’altra sera, a Villa Fondi, alla scoperta dei reperti provenienti dai siti archeologici di maggiore interesse storico e culturale della zona. L’evento, patrocinato dall’assessorato comunale alla Cultura, inserito nel più ampio contesto della kermesse europea «Notte dei musei», ha visto la presentazione, per la prima volta in Italia, di testimonianze archeologiche recentemente scoperte e restaurate in Penisola sorrentina e Stabia. Il museo archeologico territoriale «Georges Vallet», primo in assoluto in penisola sorrentina, è stato allestito nel 1999 dalla Soprintendenza di Napoli e Caserta in collaborazione col Comune di Piano di Sorrento, con l’obiettivo di raccogliere la documentazione ed i risultati delle più recenti campagne di scavo che hanno permesso di ricostruire le fasi di popolamento e di trasformazione della costiera dall’età preistorica fino all’epoca romana. La direttrice del museo Tommasina Baudetta, esperta di antichità e di beni culturali, ha guidato i visitatori alle varie sale tematiche del museo: da quella incentrata sulle grotte e sugli insediamenti di natura preistorica a quella interamente dedicata agli scavi condotti sul territorio comunale di Piano, in località Trinità, che hanno riportato alla luce insediamenti risalenti addirittura al II millennio avanti Cristo ed inquadrabili nella cultura del Gaudo. Aperte, inoltre, le sale che ospitano i resti delle necropoli arcaiche e classiche di Vico Equense e Massa Lubrense, oltre che i reperti provenienti dall’antico insediamento di Surrentum, senza dimenticare le columelle antropomorfe, i balsamari di vetro e di terracotta ed i vasi a figure rosse ascrivibili all’arte romana del IV secolo avanti Cristo. Novità assoluta della manifestazione, comunque, l’esposizione di reperti derivanti dagli scavi delle antiche ville della penisola sorrentina e di Stabia, recentemente restaurati dai tecnici della Soprintendenza per i Beni archeologici di Napoli e Pompei, coordinati da Antonino Fattorusso. Infine, per la prima volta, è stato possibile accedere al laboratorio di restauro posto nel sottotetto di villa Fondi, dove sono in via di completamento gli interventi di restauro dei mosaici del ninfeo romano di Massa Lubrense, che i dirigenti del museo contano di restituire all’antico splendore e di collocare nel parco di villa Fondi nel giro di poche settimane. (Ciriaco M. Viggiano il Mattino)
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