Regione Campania - «Senza indugio». Una formula d’altri tempi per sanare una situazione attuale, drammatica: il bilancio della Regione Campania fa acqua da tutte le parti, quello del governo centrale non sta meglio. Risultato: cala la scure.
LA MANOVRA. Le delibere di giunta e Consiglio regionale approvate nei 10 mesi antecedenti alla data di svolgimento delle elezioni regionali con il patto di stabilità interno sforato «sono annullate senza indugio dallo stesso organo» scrive la manovra del governo, con una postilla ad hoc del ministro Giulio Tremonti dedicata solo alla Campania. Significa che non solo delibere, ma anche le consulenze sono azzerate. E senza l’eventuale pagamento di penali. A rischio ci sono i posti di tutti gli uomini dell’ex governatore Antonio Bassolino: da Mario Bologna e Nicola Oddati alla Fondazione Forum delle Culture a Guglielmo Allodi all’Air, fino a Stefano Porro a Campania Digitale.
SCURE SUGLI ENTI. Istituto italiano per gli Studi filosofici di Gerardo Marotta, il Cira, Centro italiano di ricerche aerospaziali di Capua la Società italiana
di Scienze, lettere ed arti di Napoli, la riserva naturale dello stato Isola di Vivara e il Parco geopaleontologico sannita di Pietrarosa sono gli enti campani cui vengono stoppati i contributi economici dello Stato. Si tratta di enti che non hanno risposto alle richieste di informazione volute dal governo. Resta però una possibilità: una quota pari al 30 per cento delle risorse che deriveranno dalla razionalizzazione confluirà in un apposito fondo, destinato all’eventuale erogazione di contributi agli enti che ne facciano «documentata e motivata richiesta».
CORTE DEI CONTI. La magistratura contabile nei giorni scorsi ha reso noto il suo rapporto sul coordinamento della finanza pubblica. Parlando del bubbone sanità scrive: «Per la Campania si può parlare di una correzione significativa del disavanzo, ma ancora insufficiente. Flettono sia i costi diretti che quelli per l’assistenza convenzionata ma, specie per i secondi, l’obiettivo di contenimento sembra ancora lontano. I risultati superiori al previsto nella farmaceutica convenzionata e nella riabilitativa sono più che compensati da costi più alti nella specialistica, nella ospedaliera e nell’altra assistenza da privati. Superiori al programmato sia le entrate per il finanziamento che le altre entrate». (di Ciro Pellegrino da il Napoli)
LA MANOVRA. Le delibere di giunta e Consiglio regionale approvate nei 10 mesi antecedenti alla data di svolgimento delle elezioni regionali con il patto di stabilità interno sforato «sono annullate senza indugio dallo stesso organo» scrive la manovra del governo, con una postilla ad hoc del ministro Giulio Tremonti dedicata solo alla Campania. Significa che non solo delibere, ma anche le consulenze sono azzerate. E senza l’eventuale pagamento di penali. A rischio ci sono i posti di tutti gli uomini dell’ex governatore Antonio Bassolino: da Mario Bologna e Nicola Oddati alla Fondazione Forum delle Culture a Guglielmo Allodi all’Air, fino a Stefano Porro a Campania Digitale.
SCURE SUGLI ENTI. Istituto italiano per gli Studi filosofici di Gerardo Marotta, il Cira, Centro italiano di ricerche aerospaziali di Capua la Società italiana
di Scienze, lettere ed arti di Napoli, la riserva naturale dello stato Isola di Vivara e il Parco geopaleontologico sannita di Pietrarosa sono gli enti campani cui vengono stoppati i contributi economici dello Stato. Si tratta di enti che non hanno risposto alle richieste di informazione volute dal governo. Resta però una possibilità: una quota pari al 30 per cento delle risorse che deriveranno dalla razionalizzazione confluirà in un apposito fondo, destinato all’eventuale erogazione di contributi agli enti che ne facciano «documentata e motivata richiesta».
CORTE DEI CONTI. La magistratura contabile nei giorni scorsi ha reso noto il suo rapporto sul coordinamento della finanza pubblica. Parlando del bubbone sanità scrive: «Per la Campania si può parlare di una correzione significativa del disavanzo, ma ancora insufficiente. Flettono sia i costi diretti che quelli per l’assistenza convenzionata ma, specie per i secondi, l’obiettivo di contenimento sembra ancora lontano. I risultati superiori al previsto nella farmaceutica convenzionata e nella riabilitativa sono più che compensati da costi più alti nella specialistica, nella ospedaliera e nell’altra assistenza da privati. Superiori al programmato sia le entrate per il finanziamento che le altre entrate». (di Ciro Pellegrino da il Napoli)
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