Ecco il testo dell'e-mail inviata per spiegare la decisione di entrare nella giunta regionale presieduta da Caldoro
Cari colleghi, dopo quasi nove anni ho lasciato la carica di rettore del nostro Ateneo. Nove anni, come ho già detto, entusiasmanti e stancanti al tempo stesso. Ho sempre attinto a piene mani alla ricchezza culturale, scientifica e umana della Federico II. Insieme, in innumerevoli incontri individuali e collettivi, abbiamo analizzato i problemi e costruito le scelte. Nulla di quello che ho fatto l’ho fatto da solo. Anche perché da solo non so far nulla. Sono convinto che l’Ateneo sia culturalmente e strutturalmente molto ben attrezzato ad affrontare senza timore le sfide che lo attendono. Ciò, sia ben chiaro, senza sottovalutare le difficoltà contingenti. Conclusa questa lunga fase della mia vita mi è stata offerta l’opportunità di continuare a lavorare per l’Università e la Ricerca. Di contribuire a far diventare università e ricerca un motore dello sviluppo della regione Campania. Ho accettato con l'entusiasmo dell’ottimismo e con la calcolata determinazione della ragione. Rimandando al futuro il riposo che avevo pensato di prendermi. Ciò anche per non disperdere un patrimonio di esperienze e relazioni che possono contribuire a costruire un futuro migliore per i giovani della Campania. Intendo farlo con lo stesso metodo. Con il mio metodo. Dialogando con tutti. Quindi, arrivederci a presto. Grazie di avermi consentito di vivere una esperienza tanto importante. (di Guido Trombetti da il Corriere del Mezzogiorno)
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