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sabato 22 maggio 2010

Morto Italo Celoro

Castellammare di Stabia - È scomparso, al termine di una lunga malattia, a Castellammare di Stabia, l'artista Italo Celoro: aveva 69 anni ed era considerato l'erede artistico di Ciro Madonna, caposcuola dei grandi interpreti del drammaturgo stabiese Raffaele Viviani. Celoro veniva affettuosamente chiamato "O professore" - in passato era stato insegnante - ed è stato fondatore e guida della Cooperativa Teatrale Cat, con sede a Castellammare di Stabia. Si ricorda la sua partecipazione nei film Café Express (1980); Mi manda Picone (1984); Se lo scopre Gargiulo (1988); Scugnizzi (1989, nel ruolo di Mastracchio); Pacco, doppio pacco e contropaccotto (1993); L'amore molesto (1995); Dio ci ha creati gratis (1998); L'uomo in più, di Paolo Sorrentino (2001); Luna Rossa (2001); Pater familias (2002) e, ultimamente, in Gomorra (2008). Al fianco di Lina Wertmuller, nel 1992, ha anche collaborato per la realizzazione del film Io speriamo che me la cavo. «La scomparsa di Italo Celoro rappresenta una gravissima perdita per la città di Castellammare di Stabia e per la sua cultura», afferma il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, che ricorda «la sua versatilità e il suo talento di attore e regista, oltre che di interprete straordinario dell'eredità culturale di un altro grande stabiese come Raffaele Viviani, patrimonio della nostra comunità». Nel video tratto dal Film di Paolo Sorrentino "L'uomo in più", con Toni Servillo e Andrea Renzi, inimitabile monologo di Celoro nel ruolo del "Mister".


5 commenti:

  1. Sono contento, molto contento...che alla fine del suo cammino qualcuno ancora lo ricordi, "'o professore".
    Egli infatti,ha regalato a noi alunni la sua preparazione come insegnante,ma anche la sua incantevole arte del recitare. La sua bravura teatrale la sua passione, trasparivano anche nelle sue lezioni in classe alle quali ho avuto il privilegio di partecipare.Dai suoi gesti, le sue "caziate"...le spiegazioni della vita..La Divina Commedia, (se esistesse una registrazione della sua lettura ed interpretazione, il maestro Benigni s'inchinerebbe..)
    Al figlio, commosso, chiedo che porti avanti sfruttando quel talento che sprizza, e con la grande passione del padre il centro CAT, la voglia di teatro, la possibilità di fare cultura, Deve ricordare l ' UOMO e l' ARTISTA.
    La città di Castellammare ha il DOVERE di onorare e spronare anche gli altri a percorrere il suo SANO e sincero cammino.
    A tutti i suoi Amici ed a coloro che hanno calcato con lui le assi del teatro, va il mio abbraccio.
    Un alunno del 'o professore, 1987.
    M.R.

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  2. Grazie Professore,
    ti ricorderò sempre , sei stato per pochi mesi il mio professore d'italiano all'ITIS di Castellammare di Stasbia, e solo col tempo ho potuto ammirare il tuo grande talento di professore e di uomo. Grazie ancora, professore, Ruggiero Domenico.

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  3. Ho avuto la fortuna di averlo come insegnante di teatro per 3 anni ma poi non ho continuato più nonostante fosse la mia più grande passione. Manco da poco più di un anno dal teatro C.A.T ma non ho mai dimenticato o prufsor, i figli, e tutte le persone che facevano e continuano a far parte della compagnia. Spero un giorno di fare una carriera come lui e, chissà portare avanti l'insegnamento del teatro ai giovani come me, perchè io sono un giovane di 13 anni nato con la passione del teatro e di certo morirò ,sperando il più tardi possibile, con questa immensa passione. CIAO PRUFSO UN GIORNO CI RINCONTREREMO F.

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  4. Anche io ho avuto il privilegio di aver avuto 'o professor come insegnante all'ITIS di C.mare. Era il quinto anno e la classe, la mitica VE. 'O professore venne in sostituzione di un altro grande docente: il mitico prof. Izzo. Era il 1978, 'o prof. era giovanissimo e subito dall'inzio stabilì un legame molto affettuoso con tutta la classe. Non dimenticherò mai le sue lezioni e i suoi insegnamenti. Come ha detto M.R., non esagerando, se esistessero le registrazioni delle sue spiegazioni della Divina Commedia, queste non avrebbero nulla da invidiare a quelle del più celebrato Benigni.
    Dopo 30 anni ricordo ancora quest'episodio. Il prof. stava spiegando la sua amata "Divina Commedia", la finestra era aperta e un automobilista utilizzava il clackson in modo veramente molesto. In quel momento il prof. che stava leggendo una parte de Il Paradiso, mentre declamava la frase: E Beatrice proferì dicendo.....(Alzò il braccio verso la finestra e continuò)...All'anem 'e chi t' è muort!
    Allo stupore seguì una risata generale.
    Mitico prof. non ti dimenticherò mai.
    Benny Pascucci

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  5. Solo oggi a distanza di 3 anni, sono riuscito a cercare i vostri ricordi, quelli dei suoi alunni ( lo sarete per sempre)ed anche quelli delle persone che non lo conoscevano personalmente ma che nutrono tutt'ora una stima tangibile nei suoi confronti, mi sono divertito e commosso vi dico solo grazie.
    Sergio Celoro

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