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martedì 15 giugno 2010

Chiuso il tesseramento PD, iscrizioni dimezzate

Regione Campania - Una cosa è certa: quest’anno la Campania non sarà la regione con il maggior numero di tessere pd in Italia. E non ci saranno nemmeno le furiose polemiche su iscrizioni gonfiate da questa o quella corrente, e relativi capibastone, come l’estate scorsa. Perché da circa 60mila tessere, si arriva oggi a poco più di 30mila. Meno della metà, quindi. Dati ancora ufficiosi perché la campagna iscrizioni si è chiusa ieri sera e solo stamani inizierà il rilevamento ufficiale da parte della commissione. Ma questo trend era chiaro già da giorni. Nelle sezioni di Napoli e provincia, nessun movimento sospetto come negli anni passati. File interminabili di ragazzi in attesa, signori delle tessere in stazionamento davanti alle sezioni, per capirci, che portavano, era il luglio dell’anno scorso, a centinaia di iscrizioni anche in un solo pomeriggio. Con il risultato paradossale che in alcuni comuni il Pd aveva preso meno preferenze alle Provinciali rispetto agli iscritti. Anomalie, eclatanti, riscontrate a San Giuseppe Vesuviano, a Pimonte, a Casola, a Casamarciano, a Visciano, a Somma Vesuviana. Era un tesseramento dopato tanto che furono poi annullate le iscrizioni a Torre Annunziata per irregolarità e poi a Castellammare di Stabia per i postumi dell’omicidio del consigliere Gino Tommasino (uno dei presunti killer era iscritto al partito). Poi il nuovo corso come aveva promesso il giorno del suo insediamento il segretario regionale Enzo Amendola. E infatti in alcune realtà le tessere sono diventate appena il 10 per cento rispetto a dodici mesi fa. Come a Somma dove da 1500 si passa oggi a poco più di 160 iscrizioni. Una fuga in massa dal partito da Bersani? Dai vertici regionali del Pd fanno invece notare come ci siano duemila nuove iscrizioni mentre la stragrande maggioranza sono i tesserati del 2009 che hanno deciso di rinnovare l’iscrizione anche per quest’anno. Senza pressing, questa volta: «Un tesseramento pulito», fanno notare. Gli altri, chi non ha chiesto il rinnovo, saranno cancellati. Interi elenchi con centinaia di nominativi da cestinare. Si ricomincia, quindi. In una settimana poi, che è cruciale per i democratrici campani perché bisogna decidere l’iter che porterà alla scelta del vertice napoletano del partito. Due le strade: cercare un nome unitario o passare alla celebrazione del congresso a cui voteranno solo i vecchi iscritti che hanno rinnovato la tessera mentre i nuovi godranno solo dell’elettorato passivo. Una strada in salita la prima che scade poi nelle prossime ore. Già venerdì sera si è riunito un comitato ristretto del partito per cercare di chiudere su un nome unico: Mimmo Tuccillo, attuale vicesegretario regionale. Ma solo una parte della maggioranza bersaniana è convinta. E quindi o ci sarà un accordo a breve o si passa alla presentazione delle candidature (dal 16 al 19 giugno) per votare poi nei circoli il 26 e il 27 giugno. I nomi per la corsa? Lo stesso Tuccillo e Massimiliano Manfredi, responsabile dell’area Franceschini. O, ancora, rimane sempre in piedi la possibilità di un reggente-commissario sino alle prossime comunali. Si parla di Umberto Ranieri ma nel partito ci sono troppi mal di pancia su quest’ultima strada. Perché, si fa notare, sarebbe comunque l’ennesimo commissariamento deciso dall’alto. E questa volta senza un grave motivo come accaduto nel recente passato. (Adolfo Pappalardo il Mattino)

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