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sabato 5 giugno 2010

Ecomafia, Campania al top dell'illegalità

La nostra regione conferma il triste primato degli illeciti ambientali durante il 2009, con il 17 percento del totale nazionale. Primi anche nei reati accertati e nelle infrazioni sul riciclo rifiuti. I dati sono contenuti nell’ultimo rapporto Legambiente

Nella classifica dell'illegalità ambientale del 2009 la Campania è stabile al primo posto mentre il Lazio (che nel 2008 era al quinto posto) sale al secondo. In base al rapporto il Lazio sale al secondo posto "soprattutto per i reati contro il patrimonio faunistico, mentre il suo territorio è sempre più esposto alle infiltrazioni dei clan, in particolare nel Sud pontino, con Latina che si attesta addirittura al terzo posto nella classifica provinciale del ciclo del cemento in Italia". Secondo i dati di Legambiente, la Campania ha il primato con 4.874 infrazioni accertate (il 17% sul totale nazionale). Al terzo posto la Calabria, con 2.898 infrazioni seguita dalla Puglia con 2.674 infrazioni. Scende di due posizioni la Sicilia, al quinto posto con 2.520 infrazioni accertate mentre la Liguria si conferma come lo scorso anno, quale prima regione del Nord Italia con il maggior numero di reati: 1.231. Nel ciclo dei rifiuti le infrazioni accertate sono aumentate di oltre il 33% . Le infrazioni accertate, in base al Rapporto, sono state 5.217 nel 2009, erano 3.911 nel 2008, con un incremento del 33,4%, ma aumentano anche le denunce (6.249, erano 4.591 l'anno precedente) e gli arresti: 2.429 a fronte dei 2.406 del 2008. La Campania, come emerge dai dati, si conferma in testa alla classifica con 810 reati accertati (15,5% del totale nazionale), seguita da Puglia (735 infrazioni), Calabria (386), Sicilia (364) e Toscana (327). Prima regione del Nord è il Piemonte, ottava, con 270 reati. "L'azione di contrasto alla ecomafia deve divenire sempre più incisiva, attraverso il ricorso a nuove metodologie di rilevazione e l'adeguamento del quadro normativo al rapido evolversi di un fenomeno criminale in forme sempre più sofisticate e aggressive". E' il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "La lotta alla criminalità ambientale - continua - non può tuttavia prescindere da una costante azione di prevenzione, incentrata su iniziative volte a promuovere soprattutto le nuove generazioni, la cultura del rispetto e della tutela dell'ambiente.

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