Regione Campania - In tempi di crisi economica, la politica è per alcuni un rifugio, per altri una sorta di ufficio di collocamento; per altri ancora, fortunatamente, fonte di intensa passione, soprattutto se la propria gioventù è stata impregnata di ideologismi sbiaditi col passare del tempo. In ogni caso, persa la poltrona di consigliere regionale, in Campania c'è da industriarsi per non rimanere fuori dal giro di chi conta. Il plotone di rappresentanti del centrosinistra che ha “goduto” dei benefici tipici di chi sta al governo, secondo le indiscrezioni raccolte dal VELINO, una volta non rieletti perché non candidati o in quanto “trombati” si sono ritrovati alle prese con mestieri “normali” e l'attività politica ha assunto più i contorni del passatempo. È il caso, per esempio, dell'ex capogruppo di Rifondazione comunista e “bassoliniano” di ferro, Vito Nocera, che ora lavora alla sezione Protezione civile del Comune di Torre del Greco; Antonella Cammardella è in attesa di una cattedra per tornare all'insegnamento; c'è Giuseppe Sarnataro che non si rassegna allo status di pensionato ma non riesce a coagulare più i fedelissimi di sempre; Tonino Scala sarebbe prossimo ad un ritorno in Consiglio per svolgere una funzione più politica di supporto al gruppo dei socialisti; Michele Caiazzo, danneggiato da Antonio Marciano che gli ha sottratto consensi tra i bassoliniani, è di stanza tra la sua Pomigliano d'Arco (vista la vertenza Fiat) e la direzione di Alfabeto Democratico, rivista della Fondazione Sudd che – a distanza di ben tre mesi dalle elezioni regionali – lunedì prossimo analizzerà il voto alla presenza dell'ex governatore Bassolino.
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