Massa Lubrense - Lo sguardo perso nel cielo per salutare decine di palloncini che si perdono fino a scomparire nell’immensità dell’aria in un significativo passaggio dalla vita terrena a quella eterna, imperscrutabile per l’occhio umano. Sul pallone più grande campeggiava la scritta “Alice, la migliore”, legati a quelli piccoli le lettere di amore, di affetto, anche di semplice simpatia, per una amica che non c’è più. In questo modo la folla raccolta sul sagrato della chiesa di Santa Mara delle Grazie di Sant’Agata sui due Golfi ha voluto dare l’estremo saluto ad Alice Esposito, la 17enne rimasta tragicamente uccisa nel terribile incidente che venerdì scorso ha coinvolto un bus di linea della Sita speronato da un camion in discesa. Raccolti sul lato destro della chiesa tutti gli amici di scuola di Alice, al centro la famiglia, distrutta dal dolore, con la madre Evelina Paolotti, il padre Silvio Esposito, le tre sorelle Jvonne, Frida, Federica. Poi le istituzioni con il sindaco di Massa Lubrense, Leone Gargiulo, il vicesindaco di Sorrento, Giuseppe Stinga, i rappresentanti dei comuni tra Meta e Piano di Sorrento, Sant’Agnello. Poco più di un’ora prima nella frazione di Monticchio si era consumata la solenne cerimonia funebre per l’altra vittima tragicamente strappata alla vita terrena nell’incidente di venerdì scorso. Nella piccola chiesa dedicata all’apostolo San Pietro ieri sarebbe dovuto essere festa, invece il giorno dei santi Pietro e Paolo si è trasformato in un giorno di lacrime con il lutto cittadino decretato dalle amministrazioni comunali di Sorrento e Massa Lubrense. Anche i vertici della Sita con tutti i dipendenti non hanno mancato di fare sentire il proprio conforto per la drammatica scomparsa delle due donne in un incidente che ancora oggi sembra impossibile sia avvenuto. Attorno alla bara di Giuseppina Coppola il marito Luigi De Gregorio affranto da dolore, i tre figli attoniti Salvatore, Santina, Giuseppe. Poche le parole pronunciate da don Mario Cafiero ma dirette al cuore, che ha parlato di una prova, l’ennesima, di fede e di speranza lasciata da Giuseppina Coppola partita verso un cammino dove troverà solo l’amore e la giustizia di Dio. Commossa la nipote che dal palco è riuscita a malapena a leggere qualche toccante battuta lasciata dall’inchiostro della penna su un rotolo di pergamena. “Sei stata e lo sarai per sempre una donna disponibile, una mamma meravigliosa, una zia perfetta, una amica sempre vicina nei momenti di bisogno, non ti dimenticheremo”. All’uscita dalla chiesa la bara di Giuseppina è passata attraverso due ali di folla e di fiori lasciandosi alle spalle solo dolore e commozione. Nemmeno il tempo di respirare e don Mario Cafiero si è dovuto dirigere a Sant’Agata sui due Golfi, con l’attuazione della chiesa solidale, infatti, sono spariti parroci e preti delle singole parrocchie ed a celebrare simili eventi è rimasto solo lui. Qualcuno ha recriminato, per una simile tragica occasione sarebbe stato opportuno celebrare una sola cerimonia solenne, forse nella basilica di Massa Lubrense, con l’altare presieduto da monsignor Felice Cece. Ma in questi momenti la logica sfugge a qualunque realtà, due vittime, due addii, due cerimonie distanti l’una dall’altra, un solo prete a disposizione. Un interminabile pomeriggio bagnato da lacrime di morte, per Alice una morte giovane, prematura, improvvisa e per questo ancora più difficile da digerire. Tante le scritte sui fiori sparsi sul sagrato, da nonna Alice e nonno Peppe, dal personale del Grand Hotel Riviera, dai colleghi del Comune di Meta, da Terra delle Sirene, infinite le dediche dei compagni di scuola, dai ragazzi di Seiano. Tanti i fiori che hanno quasi coperto le bare in un silenzio rotto solo da lacrime e singhiozzi di pianto. Per i due addii l’atmosfera comune di un immenso e grande dolore, composto come vuole la consapevolezza, da parte di chi conosceva Alice e Giuseppina e che da loro hanno ricevuto tanto. Tra la folla nessuna rabbia, solo commozione, da parte di persone, amici, parenti, soprattutto centinaia di ragazzi che hanno accettato con dolore un terribile verdetto che strappa alle due famiglie gli elementi più cari. Alice e Giuseppina, ora due angeli che da lassù guideranno i passi di chi è rimasto a soffrire tra tristezza ed amarezza. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
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