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lunedì 7 giugno 2010

Precipita aereo in mare, un disperso

Vico Equense - E’ riuscito a lanciare via radio l’sos portando l’aereo in mare aperto per evitare di schiantarsi sugli edifici causando una strage prima di precipitare ed inabissarsi a circa un miglio dalla costa. Un atto eroico quello del 63enne Mario Maresca di Meta di Sorrento che non riuscendo più a controllare il piccolo aereo da turismo colto da una improvvisa avaria al motore ha compiuto alla fine una manovra disperata per allontanarsi dal centro abitato dirigendosi in mare aperto lontano da spiagge affollate da migliaia di bagnanti ed in un punto dove in quel momento non si incrociavano imbarcazioni da diporto. Una manovra disperata e freddamente pianificata da parte di chi sa di non potere sfuggire all’appuntamento con la morte ma che ha salvato probabilmente decine di vite umane. Poi il vuoto assoluto con il piccolo aereo da turismo che è stato inghiottito dal mare a circa un miglio dalla spiaggia di Marina d’Aequa di Seiano. L’allarme radio è stato lanciato poco dopo le 11, sul luogo del disastro sono immediatamente intervenuti i militari della guardia costiera della capitaneria di porto di Castellammare di Stabia coordinati dal comandante Demetrio Antonio Raffa che hanno iniziato le prime ricerche rinvenendo alcuni pezzi dell’aereo da turismo. Sul posto si sono portati anche i vigili del fuoco con i sommozzatori, i carabinieri del nucleo navale diretto dal maresciallo Pierluigi Chiocca e coordinati dal capitano Massimo De Bari della compagnia dell’Arma di Sorrento, gli uomini del commissariato di Sorrento coordinato dal vicequestore Antonio Galante con un elicottero, il personale della guardia di finanza e tanti diportisti che hanno tentato di aiutare i mezzi di soccorso nelle operazioni per rintracciare il corpo disperso di Mario Maresca. Sul luogo dell’incidente si è portata anche la “Don Francesco”, la nave della snav che fa rotta tra Napoli-Castellammare di Stabia-Sorrento. L’aereo è stato visto schiantarsi in mare in un punto profondo 90-100 metri da due pescatori che hanno lanciato l’allarme al 1530 della guardia costiera. Il 63enne che lo pilotava soffriva anche di disturbi al cuore, gli inquirenti non escludono che poco prima dell’impatto con l’acqua sia stato colto da un malore che gli avrebbe impedito di lanciarsi rimanendo intrappolato nella cabina. Il velivolo era decollato da Lago Patria nel giuglianese per giungere nei cieli della penisola sorrentina nella prima mattinata. Da diverse testimonianze raccolte tra la gente è emerso che il piccolo aereo già intorno alle 10 e 30 sfrecciava in cielo lasciandosi alle spalle una densa scia di fumo sintomo di una probabile avaria al motore. Poco prima delle 11 il piccolo aereo da turismo era sceso addirittura a bassa quota sfiorando gli edifici del corso Italia a Meta di Sorrento per poi dirigersi qualche minuto dopo in mare aperto dove è precipitato inabissandosi. Anche il fratello Paolo, ospite a casa della sorella a Casarlano sulle colline di Sorrento stava seguendo le evoluzioni dell’aereo con un binocolo e si era accorto che qualcosa non andava per il verso giusto, fino al momento in cui lo ha visto scendere improvvisamente in picchiata sparendo dal cielo. Il fratello Paolo è stato colto da un cattivo presagio confermato poi dalla notizia del disastro che è riecheggiata in pochi minuti in tutta la penisola sorrentina. Le ricerche sono andate avanti fino al tardi pomeriggio con i mezzi di soccorso che hanno perlustrato il golfo di Sorrento da Vico Equense fino a Punta del Capo di Sorrento e nei tratti dove sorgono lo Scoglio del Cavaliere, le antiche cisterne romane e lo scheletro dell’ecomostro di Alimuri. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

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