Provincia di Napoli - Pd nel caos. Quattro nomi si sfideranno per la segreteria provinciale, nel congresso di fine settimana. Si tratta di Nicola Tremante, Valeria Valente (che intanto si è dimessa da assessore comunale), Mario Maffei e Vincenzo Acampora. Un incarico, quello di segretario provinciale, di cui il partito è privo dal gennaio 2009, da quando Veltroni inviò Enrico Morando, designato commissario della federazione, dopo le dimissioni dell´ultimo segretario eletto, Luigi Nicolais. Le ultime ore sono state frenetiche. Una prima riunione si è svolta già in mattinata, presente il segretario regionale Enzo Amendola, a margine della seduta del Consiglio regionale. Il primo esito è stato l´uscita di scena di Domenico Tuccillo, il nome fin lì avanzato da un accordo fra l´area ex popolare di Salvatore Piccolo e la sinistra di Massimo Paolucci, con la benedizione dello stesso Amendola, di cui Tuccillo è vice nella segreteria regionale. Un accordo che aveva già portato alla nomina di Giuseppe Russo a capogruppo regionale. Ma i dubbi su Tuccillo erano numerosi da parte delle altre aree del partito. Il blocco bassoliniano si è assunto il compito di ufficializzare il dissenso e ha chiesto a Piccolo una rosa alternativa di nomi pur di arrivare a un accordo nell´ambito del quale ottenere magari la segreteria cittadina, incarico da istituire, per Valeria Valente. Piccolo non è caduto nella trappola di farsi designare il candidato dagli altri e ha proposto allora Tremante. I bassoliniani hanno rilanciato con un altro «popolare», Pasquale Losa, ma anche questo tentativo è andato a vuoto. Tremante è rimasto così il candidato, con l´appoggio annunciato anche da parte dell´area Franceschini. L´ultimo brivido in serata. I bassoliniani candidavano la Valente, che ha rassegnato le dimissioni da assessore comunale, come previsto dallo Statuto del partito. L´ipotesi più probabile è che, naturalmente, il sindaco trattenga l´interim delle sue deleghe fino alla conclusione dell´iter congressuale del partito, salvo vedere dopo come precedere. Intanto anche l´area Marino rompeva gli indugi e presentava il suo nome, Vincenzo Acampora, presidente dell´Iacp. Come se non bastasse, arrivava anche la candidatura indipendente di Mario Maffei. E dire che il partito da Roma aveva prospettato un nuovo commissariamento pur di non trovarsi di fronte un partito lacerato. Amendola avanzava l´ipotesi di un rinvio, ma l´area Franceschini si opponeva nettamente, pronta semmai a candidare il suo Massimiliano Manfredi. A questo punto non restava che chiudere la pratica candidature, con i quattro nomi in pista, peraltro con un Tremante che si presentava «con riserva». Un riflesso sia dei dubbi insiti nel blocco Franceschini per una designazione così frazionata, sia del fatto che Amendola potrebbe ancora cercare un´altra soluzione. Magari con la collaborazione di Pierluigi Bersani, che sarà giovedì in città per una manifestazione. (di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)
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