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martedì 22 giugno 2010

Trasporti rincara il ticket protestano gli albergatori

Sorrento - I biglietti per il trasporto pubblico dell’Unicocostiera, riservato ai turisti, ancora al centro delle polemiche. Questa volta a scendere in campo è la Federalberghi penisola sorrentina. Le proteste degli albergatori sono state affidate a una nota che il presidente dell’associazione, Costanzo Iaccarino, ha trasmesso al governatore della Campania, Stefano Caldoro e agli assessori regionali al Turismo e ai Trasporti, Giuseppe De Mita e Sergio Vetrella. «A seguito dell’aumento del costo del biglietto Unicocostiera – si legge - continuiamo a ricevere numerosi reclami e proteste da parte dei turisti e dei tour operator, soprattutto per il rincaro dei biglietti della durata di 45 minuti, che da 2 euro sono aumentati a 2,40 euro, rispetto ai residenti che pagano per 60 minuti 1 e 10 euro: una situazione che provoca una vera e propria discriminazione nei confronti degli ospiti delle strutture ricettive di Sorrento e dintorni». Problemi che non si avvertono in altre zone della Regione dove il costo dei ticket riservati ai turisti aumenta solo in maniera marginale rispetto a quelli per i residenti. «Per far fronte a questa incresciosa situazione – è scritto ancora nella nota di Federalberghi - in occasione di un incontro avuto lo scorso 3 marzo presso l’Azienda di Soggiorno di Sorrento con il direttore del Consorzio Unicocampania, con l’amministratore dell’Ept di Napoli e i dirigenti della Regione Campania e della Sita, abbiamo proposto di lasciare invariato almeno il costo del biglietto di 2 euro (come nel 2009) prolungandone la durata a 60 minuti anziché 45, e di istituire un biglietto giornaliero del costo di 4,50-5 euro che il turista potrebbe utilizzare in tutta la penisola sorrentina». Un incontro che non ha portato a nessun risultato, come non ha soddisfatto la risposta dell’Unicocampania. Responso che non ha soddisfatto gli albergatori, considerato che il direttore del consorzio si è limitato a spiegare che non aveva intenzione di apportare modifiche al piano tariffario in vigore avendo ricevuto il via libera dai sindaci in cambio di corse aggiuntive del trasporto pubblico. A questo punto le aziende insistono sull’ipotesi di scioglimento del consorzio per la mancata erogazione di fondi da parte della Regione non possa rappresentare la soluzione del problema. Le diverse aziende, infatti, tornerebbero a una tariffazione indipendente che dovrebbe portare ad una riduzione dei costi per un semplice principio economico: più concorrenza, minori tariffe. (Massimiliano D’Esposito il Mattino)

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