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giovedì 29 luglio 2010

Alimuri, blitz di Goletta Verde

Vico Equense - Abbattiamolo! È questo il grido che l'equipaggio di Goletta Verde di Legambiente ha lanciato dalle acque della Conca di Vico Equense antistanti l'Albergo di Alimuri. In navigazione tra Castellabate e Vico Equense, gli attivisti del Cigno Verde hanno fatto una sosta ad Alimuri, per accendere ancora una volta i riflettori sullo scheletrone di cemento che deturpa da oltre quaranta anni la Conca di Vico Equense e sul rischio che l'ecomostro sia 'sostituitò da un nuovo e legale orrore di cemento. Così dalla fiancata di Goletta Verde hanno srotolato uno striscione giallo con su scritto a chiare lettere nere «Abbattiamolo!». L'Albergo di Alimuri è uno schiaffo all'immagine e al paesaggio naturalistico della Penisola Sorrentina e dalla metà degli anni '60 tiene in ostaggio una delle conche più belle del golfo di Napoli con i suoi 18 mila metri cubi di cemento. Intorno a questo orrore si è consumato uno scandalo, se possibile, ancor maggiore dello scempio portato da decenni di cemento abusivo. Già nel 2007, infatti, l'ex Ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli ha inserito Alimuri nella lista degli ecomostri da abbattere«con corsia preferenziale». Un procedimento abbreviato che si è accompagnato a una trattativa con i titolari dello scheletro che campeggia sulla spiaggia di Alimuri. Tre anni fa sembrava fosse stato trovato l'accordo per dare una svolta alla vicenda: in cambio della demolizione, in larga parte coperta da soldi pubblici, ai proprietari veniva concessa la possibilità di costruire altri 18 mila metri cubi di cemento su un'altra area sempre nel comune di Vico Equense. In più, su parte dei terreni occupati dallo scheletro avrebbero potuto realizzare uno stabilimento balneare. Per chi vive sulla costiera, un accordo troppo generoso verso i privati e troppo poco verso l'interesse collettivo per il ripristino dei luoghi violati. Così, dopo quasi dieci lustri, la situazione resta bloccata e non ci sono le premesse perché qualcosa cambi. «Demolire è la parola d'ordine per vincere la guerra contro il cemento abusivo che devasta le nostre coste. Ma non è accettabile che in cambio di un abbattimento si sottoscriva un accordo che premia i proprietari dell'abuso stesso - ha commentato Michele Buonomo -. E invece, purtroppo, è proprio questo il caso di fronte al quale ci troviamo qui ad Alimuri. Secondo l'accordo paventato tra anni fa, infatti, i proprietari dello scheletrone verrebbero ricompensati con la licenza di realizzazione una struttura alberghiera nuova di zecca nella stessa zona. Ma questa compensazione rappresenta un pessimo precedente, che nella regione regina degli abusi vista mare non ci possiamo permettere. Non consentiremo la realizzazione di nuove colate di cemento sulla costa. Se proprio si deve prendere in considerazione la perequazione, si punti a riqualificare una delle tante costruzioni già esistenti e ad evitare altre concessioni sulla nostra costa. Chiediamo, inoltre, che si proceda anche agli abbattimenti degli altri ecomostri campani». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Gianluca della Campa, portavoce di Goletta Verde e Responsabile iniziative associative Legambiente:«L'Albergo di Alimuri è un caso così eclatante di abusivismo edilizio vista mare, da essere inserito nella top five nazionale degli ecomostri da abbattere con urgenza secondo il rapporto Mare Monstrum 2010 di Legambiente. Oltre a rappresentare uno scempio che offende la costa da oltre quattro decadi, infatti, lo scheletrone è un pericolo pubblico. Abbandonato sulla costa proprio in prossimità del mare, è pericolante e perde pezzi, ciononostante continua ad essere frequentato da ragazzi e bagnanti, che si arrampicano sul suo scheletro e usano la scogliera ai suoi piedi per prendere il sole e tuffarsi. Infine, per tornare alla compensazione, mi sembra che lo spostamento, anziché la cancellazione di 18 mila metri cubi di cemento, sia un'occasione persa per liberare dall'edificazione selvaggia una costa già sovraccarica di costruzioni, molte delle quali illegali. Ci opponiamo fermamente a questa decisione che condanna il territorio a rinunciare alla qualità».

4 commenti:

  1. Per chi lavorano Goletta Verde e Lega Ambiente???? Lo sanno tutti che se si abbatte quello scheletro si daranno inizio ai lavori del nuovo albergo nella piana di Equa. NON C'è MAI LIMITE AGLI AFFARI E ALL'IPOCRISIA

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  2. Vorrei segnalare solo che Legambiente non ha mai, dico mai, fatto iniziaitve di questo tipo quanto era assessore al Comune di Vico Equense un proprio espoennt eche ebbe cinque anni cinque per darsi da fare.

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  3. Ignazio!
    Dove sei!
    Rispondi, se hai lo stomaco!

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  4. tra l'altro abbattendolo, il panorama non cambia. l'uso di quel territorio in ogni caso sarebbe interdetto perchè pericoloso, o al massimo sarebbe una spiaggia in più per META di sorrento...allora, dico, chi se ne frega, lo lasciassero lì e basta.

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