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venerdì 23 luglio 2010

Graziano Maresca: Dico no al porto

Si alla rivoluzione delle spiagge

Meta - Allora Vice sindaco: PORTO SI, PORTO NO? È questa la domanda che da anni percorre e ripercorre le stanze del casa comunale e l’interesse legittimo dei metesi. Meta è da sempre un paese marinaro, oggi però le cose sembrerebbero cambiate, perché quel litorale dove una volta venivano costruiti dai maestri d’ascia i “bastimenti” per l’america, oggi ospita la spiaggia più vasta e più bella della penisola sorrentina. Però gli antichi sapori storici restano comunque custoditi, infatti lungo lo stesso litorale balneare esistono ancora artigiani, i maestri d’ascia, che ancora oggi creano opere d’arte che conservano l’antico mestiere della storia marinara metese.Per me la spiaggia di Meta è stata sempre un posto dove andare a fare il bagno, ma c’è stato un momento storico della mia vita in cui ero fortemente deciso a realizzare un porto a Meta, il Primo porto finanziato in penisola sorrentina con i fondi del POR Campania 2000/2006, e con l’amministrazione del dott. Carlo Sassi c’eravamo anche riusciti, quel porto era il primo porto finanziato in penisola con i fondi europei. Ma poi il cambio dell’amministrazione ha invertito le volontà e si è decisa una Meta balneare. Ma la domanda è comunque rimasta senza una risposta, PORTO SI, O PORTO NO? Oggi è necessario dare una risposta definitiva a una domanda che è stata posta circa quarant’anni fa, mi ricordo che ero bambino quando è stato costruito i molo di sopraflutto dove è attualmente presente quel muro paraonde che copre totalmente il paesaggio ai visitatori che si trovano sulle spiagge. Oggi è necessaria una risposta oggettiva, una risposta che tenga conto del momento storico, finanziario e del contesto infrastrutturale dei comuni vicini, all’epoca dell’amministrazione Sassi, per me la risposta era scontata, il primo porto in penisola, per la legge della domanda e dell’offerta, doveva per forza di cose, essere, un’ottima opportunità economica. Ma oggi le cose stanno allo stesso modo? I punti fondamentali da tener presente sono tre: L’attuale economia del litorale metese, l'attuale sistema infrastrutturale della penisola sorrentina, le opportunità e le minacce consequenziali ed eventuali cambiamenti. Ci dica? Le risposte alle precedenti domande saranno date dallo studio che tra poco sarà presentato dai professori dell’università Federico II di Napoli. Il discorso ruota principalmente intorno al concetto di territorio come sistema organizzato, vorrei fare una riflessione sull’immagine di visione integrata dello spazio territoriale omogeneo e non limitarmi alle singole realtà comunali, ma rivolgendo l’attenzione al complesso infrastrutturale delle opere già realizzate in Penisola Sorrentina e quelle ancora da fare. Il ragionamento dovrebbe portare a comporre un puzzle organico delle infrastrutture e attrezzature disponibili, quelle da riqualificare e quelle ancora da realizzare. Questo discorso ci porterà a comprendere quali pezzi ancora mancano dal puzzle e se un pezzo di esso non è altro che una copia e pertanto inutile da realizzare. Parliamo del contesto. Della penisola sorretina e degli attracchi oggi presenti? Oggi in Penisola Sorrentina sono stati creati grazie alle risorse del POR 2000/2006, una serie di porti turistici, uno a Vico Equense, uno a Piano di Sorrento, uno a Sant’Agnello, uno a Sorrento e due a Massa Lubrense. Tutte queste infrastrutture devono per forza di cose entrare all’interno di una rete con le strutture alberghiere, gli stabilimenti balneari e tutte le altre attività produttive e turistiche presenti sul territorio. Il litorale Metese non può essere inquadrato come un settore a se, ma deve essere relazionato ad un sistema, il sistema turistico della Penisola Sorrentina. Che è un sistema unico, con attività intimamente collegate l’una all’altra. La forza di un progetto di sviluppo dovrà pertanto ruotare intorno all’efficienza economica oltre alla possibilità di creare posti di lavoro per il paese. Pertanto, dovrà assolutamente evitarsi la duplicazione di pezzi del puzzle. Niente porto sembra di capire. Allora cosa? Nel sistema allo stato mancano strutture balneari costruite con concezioni di ultima generazione, dette strutture dovranno inserirsi come segmento di chiusura della poligonale economica turistica della penisola Sorrentina. Il progetto e le opere implicherà inevitabilmente un ampio coinvolgimento di tutti gli attori locali dello sviluppo. Abbiamo una ricchezza che può definirsi certamente unica e con eccezionali potenzialità. Se saremo così bravi da riuscire a mettere a sistema il nostro patrimonio balneare con le potenzialità paesaggistiche e infrastrutturali della penisola, avremo raggiunto un obiettivo che resterà il fulcro della futura economia di tutta la penisola sorrentina. (Da Agorà)

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