Regione Campania - La stagione dei privilegi è finita, si è aperta quella del risparmio e del contenimento della spesa. Una scelta per certi versi obbligata, conseguenza dello sforamento del patto di stabilità. Dopo aver tagliato consulenti e contrattisti vari (da oggi sono revocati, senza diritto ad alcuni indennizzo, i contratti stipulati o prorogati dal 31 luglio 2009), la Regione ha avviato le procedure per richiamare nei propri uffici i dipendenti comandati o distaccati presso altre amministrazioni (Comuni, Comunità montane, parchi, enti vari). «Le comodità dei singoli non sono più tollerabili», annuncia l’assessore al Personale Pasquale Sommese. Attraverso quest’operazione dovrebbero rientrare circa 600 unità che la Regione paga ma non utilizza. Allo stesso tempo la giunta procederà a una ricognizione del personale in servizio presso gli uffici periferici della Regione e avvierà una revisione degli incarichi esterni dei dipendenti che svolgono attività professionali non comprese nei compiti d’ufficio. Alle prese con lo sforamento del patto di stabilità che non consente nuove assunzioni e impedisce l’utilizzo di personale comandato da altri enti (nel frattempo procede l’esodo incentivato), con quest’operazione la Regione intende recuperare i propri dipendenti sparsi nelle varie amministrazioni. «Ci troviamo di fronte alla necessità di superare questa crisi - sostiene Sommese - ricorrendo all’unica strada percorribile che abbiamo: ottimizzare le risorse umane, riorganizzare la macchina amministrativa, trasformare questa fase negativa in una opportunità. Il nostro unico obiettivo è dare risposte ai cittadini. Esistono troppe situazioni insostenibili». Ovvero settori in sofferenza, con il risultato che per ottenere un’autorizzazione si è costretti a lunghe file e a mesi di attesa. È il caso ad esempio del Genio civile. «Per un deposito - spiega l’assessore - occorrono circa due mesi perchè ci sono appena due ingegneri addetti al disbrigo delle procedure. Per la definizione di una valutazione d’impatto ambientale occorrono mesi e mesi, con spreco enorme di tempo e quindi di denaro». Altro esempio, l’agricoltura. «Spesso i fondi non vengono spesi per le difficoltà legate all’approvazione dei progetti. Questo perchè - dice Sommese - il personale tecnico è ridotto al lumicino, salvo poi trovarselo distribuito in altri uffici, in altri settori o addirittura in altre amministrazioni». Da qui la decisione di stanare i circa seicento dipendenti che negli anni sono stati destinati ad altri uffici. «Dobbiamo definire le modalità per un rapido rientro negli uffici regionali. Successivamente - aggiunge Sommese - si valuteranno i singoli profili professionali per verificare a quanti di questi dipendenti affidare incarichi per i quali esistono oggettive carenze. In questo modo intendiamo coprire almeno in parte i vuoti di organico che registriamo soprattutto in alcuni servizi che prevedono il diretto contatto con i cittadini». La giunta procede dunque nella riorganizzazione della macchina amministrativa partita un mese fa con la revoca dei contratti dei dirigenti esterni e con l’affidamento, la scorsa settimana, dei primi incarichi ad interim a personale interno. «La nostra linea è chiara. Vogliamo valorizzare i nostri dipendenti - garantisce Sommese - e vogliamo farlo attuando un sistema moderno ed efficiente senza costi aggiuntivi. Gli stessi dirigenti saranno chiamati a dare il massimo e verranno premiati sulla base di quanto riusciranno a esprimere in termini di valore aggiunto nel servizio alla collettività». (Paolo Mainiero il Mattino)
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