Sorrento - La presentazione del rapporto OBI (Osservatorio Regionale Banche-Imprese) con la sezione speciale dedicata ai Comuni dell'area costiera sorrentino-amalfitana ha rappresentato un momento di conoscenza, di analisi e di acuta riflessione e confronto sullo stato di salute dell'economia reale di questo territorio. I dati che sono stati presentati e spiegati da Gaetano Mastellone (Consigliere dell'OBI) e da Antonio Corvino (direttore generale), moderati da Luigi D'Alise, ci forniscono un dato preoccupante sulle "sofferenze bancarie" in rapporto al PIL dell'area: aumento vertiginoso delle prime e crollo del secondo, con raccolta del credito in calo vertiginoso e dati allarmanti sulla disoccupazione nei settori trainanti dell'economia. Imprese in affanno e disagio socio-economico in crescita per un'area che resta pur sempre classificata tra le eccellenze della Campania e del Mezzogiorno d'Italia. All'incontro hanno partecipato due sindaci su sei della Penisola: Giuseppe Cuomo di Sorrento e Giovanni Ruggiero di Piano di Sorrento che hanno seguito con attenzione la presentazione del rapporto e hanno portato un interessante contributo alla discussione che ne è nata. Ci vogliamo soffermare appunto su questo aspetto del problema perchè come ha sottolineato il dott. Mastellone "...è dal 2006 che curo questa estrapolazione territoriale della ricerca per offrirla all'esame degli operatori locali e delle Amministrazioni locali le quali, per la verità, fino a oggi non si sono premurate neanche di dare un formale riscontro a questa iniziativa". Ben venga quindi la partecipazione di due sindaci della costiera alla conferenza stampa di ieri a conferma che chi la dura la vince! Ma la riflessione di Mastellone merita di essere rimarcata e questo perchè le Amministrazioni Peninsulari, qualora avessero avuto l'interesse a realizzare un siffatto studio, avrebbero dovuto sostenere una spesa rilevantissima e forse, coi tempi che corrono, impossibile da affrontare. Invece si sono ritrovate tra le mani e gratis, ancora una volta e per merito di un ente privato, un lavoro straordinario dal quale dovrebbero partire per reimpostare tutta la politica amministrativa locale e comprensoriale. Purtroppo l'assoluta ignoranza, cioè non conoscenza, di tali problemi e di tali dati da parte di chi è preposto al governo di Enti che, per similitudine, sono le più grandi aziende che operano in una realtà locale in termini di addetti e di fatturato, costituisce un gravissimo limite ed un ostacolo a una seria programmazione amministrativa con tutte le implicazioni che ne derivano sulle comunità locali. Come è possibile infatti pianificare l'azione di governo tenendone presente le ricadute sui diversi attori locali se non se ne conoscono le condizioni individuali e di contesto socio-economico? Fatta salva la pace di qualche volenteroso, si può affermare a ragion veduta che pochissimi amministratori in carica sono a conoscenza di tali situazioni ed eventualmente sanno dargli la giusta lettura e interpretazione in rapporto alla mission che sono chiamati a svolgere nel governo locale. Questo è un gradissimo limite ed un ostacolo oggettivo al processo di sviluppo economico locale e territoriale e bene farebbero i Primi Cittadini a farsi carico di approfondire questo studio e di porlo all'esame dei rispettivi Consigli Comunali per far esercitare alle assemblee civiche una funzione di apprendimento chiamandole a uno sforzo di analisi entro cui inquadrare la programmazione amministrativa e sviluppare coerenti politiche settoriali. E' perciò questione di classe politica la priorità assoluta di questo territorio (ma non solo) che oggi fa registrare un'insolita e positiva convergenza di intenti tra i Sindaci in carica di cui quello di Sorrento, Cuomo, è momento di sintesi autorevole e riconosciuta. Occorre però che insieme ai sindaci cresca anche la classe dirigente che compone giunte e consigli comunali, spesso estranea o peggio indifferente rispetto ai veri problemi che ineriscono il governo della cosa pubblica. Su questo ha ragione, e non da oggi, il dott. Mastellone che invoca in tutte le sedi l'avvio di politiche nuove e di sistema, con uomini nuovi e all'altezza della sfida cui sono chiamati oggi i territori in perenne competizione tra di loro e con il resto del mondo! Conoscenza e confronto per una nuova progettualità costituiscono la ricetta su cui costruire le nuove e moderne municipalità della Costiera in attesa che maturi la consapevolezza dell'improcrastinabilità di riunire in un'unica realtà amministrativa questo territorio "baciato da Dio", ma "vilipeso dagli uomini". L'importante, e va riconosciuto, è che esistono persone ed enti che non rinunciano a dare il proprio disinteressato contributo per la rinascita della Costiera. Purtroppo spesso restano, o vengono mantenute, ai margini delle funzioni pubbliche dove invece hanno la meglio affaristi e lestofanti, molti incompetenti, che pur si spacciano per amministratori. (Da Politica in Penisola blog)
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