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sabato 7 agosto 2010

Quartiere Pozzillo, festeggiata la Madonna della Neve

Vico Equense - Il quartiere medievale del Pozzillo, con la sua chiesetta dedicata alla Madonna della Neve protagonista di un rinnovato interresse e di riscoperta per un luogo ricchissimo di storia, ha vissuto una due giorni agostana tra religiosità popolare, musica importante e riscoperta dei sapori antichi legati alla storia cittadina equense. “ Da qualche anno Vico Equense ha riscoperto questo piccolo borgo fantastico in cui la struggente bellezza del posto, messo a nuovo da recenti lavori e restauri dalla amministrazione, è fortemente impregnata dalla storia vera, quella fatta dal popolo minuto, non certo quella fatta da principi e baroni o feudatari. Infatti con la collaborazione del prof. Salvatore Ferraro, che rappresenta una grande risorsa per tutta la città come storico e come conservatore documentale della vita della città, e la famiglia Marone proprietaria della chiesetta, stiamo rivalutando e cercando di fare riscoprire il Pozzillo e la Madonna della Neve” così dichiara il consigliere Antonio di Martino che cura questa azione culturale per conto della amministrazione. Quest’anno per l’occasione è stata riprodotta e diffusa una immagine della Madonna centenaria che era conservata da Angela e Virgilio Marone, ma praticamente sconosciuta. Il prof. Ferraro ha scoperto la cosa. È stata restaurata la immagine originale e con note dello stesso Ferraro ne è stata fatta riproduzione plasticata che è andata a ruba tra i fedeli e tra gli interessati. Questa operazione culturale era inserita in quella più generale che punta a fare del quartiere Pozzillo una vera icona della storia equense popolare in quanto punto di contatto tra le diverse anime e culture di Vico Equense: quella montana dei boschi d’altura a 1400 metri del Faito, quella collinare fatta di agricoltori e di allevatori, e quella costiera con tutte le attività relative e tipiche. Il Pozzillo rapprentava in epoca pre industriale il luogo ultimo di passaggio dei nevaiuoli che scendevano dal Faito per portare alla marina di Vico l’indispensabile ghiaccio per gli ospedali, per la conservazione degli alimenti e per generi voluttuosi come il sorbetto. In questo luogo i portatori, generalmente abitatori della zona alta, posavano il loro carico e ristoravano sia l’animo con un rosario alla Madonna della Neve che il fisico con una bevuta al piccolo pozzo, per l’appunto Pozzillo, che ancora adesso esiste sul lato destro della chiesetta. Sulla storia delle nevere la dottoressa Titomanlio, appositamente invitata, ha tenuto un relazione per aumentare la conoscenza di questa parte di storia cittadina. Quest’anno per l’occasione ci sono stati un concerto di musica classica popolare e napoletana per mandolino, chitarra e voce femminile del gruppo di Colomba Staiano e una visita eccezionale e particolare di un gruppo malgascio inviato dalla ACTA Equense che organizza il Festival Internazionale delle Tradizioni Popolari come positiva contaminazione globale della musica e della storia che viene fatta dal popolo. Infine assai apprezzati sono stati i sapori della terra messi a disposizione da Giulio Dubbioso e in particolare le pannocchie di Santa Maria del Castello altro luogo mitico, che coltivate come una volta, hanno riproposto il sapore di questo alimento come lo gustavano i nostri antenati che sotto un giogo padronale tremendo trasportavano il ghiaccio tra sudore e sangue.

1 commento:

  1. quartiere medievale? purtroppo non è rimasto nulla di medievale, neanche un concio di pietra!

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