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martedì 24 agosto 2010

Tutti con Berlusconi

I Finiani, che ancora non sono un partito, ma presto potrebbero diventarlo, ufficializzando definitivamente la loro rottura dal PdL, così tanto per impegnare queste ultime giornate di agosto, attraverso il presidente dei deputati di “Futuro e Libertà”, Italo Bocchino, hanno avanzato una proposta: un governo con Rutelli, Casini e i moderati del Pd, ovviamente Premier il Cavaliere. La notizia è giunta sino ad Arcore… Silvio Berlusconi, che da tempo ha nel mirino proprio il capogruppo di Fli alla Camera, infatti ci è rimasto male quando ha saputo che Bocchino era un deputato e non un punto del suo programma, come era prevedibile, non ha apprezzato la sortita del fedelissimo di Fini. "Lo considera il solito teatrino mirato a indebolirci", giura uno dei massimi dirigenti del Pdl. La reazione del fronte berlusconiano non si è fatta attendere ed è stata di totale chiusura. «Qua non è in ballo nè la monarchia aziendale nè la democrazia repubblicana - ha commentato il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto - , ma il mantenimento del patto fatto con gli elettori che nel 2008 votarono una precisa maggioranza della quale facevano parte anche i finiani di oggi. Questa ipotesi di una sorta di auto-ribaltone e di composizione e scomposizione di tutti gli schieramenti francamente sembra più un film che una seria ipotesi politica». Il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, ritiene invece che Bocchino «ha dimenticato che Berlusconi ha vinto, anzi stravinto le elezioni politiche del 2008» e pensa che al di fuori di questo concetto tutto il resto sono «chiacchiere, diversivi e fumisterie». Pure Rutelli non ci sta. «Capisco la posizione di chi è molto preoccupato della forza e in qualche caso prepotenza della Lega - commenta - C'è uno squilibrio politico, dunque capisco che chi fa parte della maggioranza si interroghi su come trovare un maggiore equilibrio. Noi siamo all'opposizione e lì rimarremo, ma lo faremo con uno spirito di impegno per il bene comune. Resta il fatto che tocca a chi ha vinto le elezioni assicurare la continuità della legislatura e del governo e tocca alle opposizioni responsabili, che hanno a cuore l'interesse del Paese, fare le proposte per il bene del Paese nei mesi che abbiamo davanti a noi, nella seconda parte della legislatura».

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