Provincia di Napoli - “Il riesplodere dell’emergenza rifiuti a Napoli e in provincia deve essere affrontato e risolto con priorità assoluta rispetto alle altre questioni sul tappeto perché rischiamo di mandare all’aria tutto il lavoro fatto per uscire dal fango della prima e grave emergenza ambientale legata alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti”. Così Pietro Sagristani, assessore provinciale di Napoli al turismo e al marketing territoriale, commenta l’aggravarsi della situazione a Napoli e nella provincia con episodi di violenza e di esasperazione delle comunità locali. “Qui si tratta di scongiurare, oltre al danno ambientale e sociale, anche quello economico sul piano dell’immagine turistica internazionale perché Napoli non può assolutamente permettersi una seconda, grave emergenza con effetti devastanti per l’economia turistica e quindi per imprese e lavoratori del settore trainante per il nostro sviluppo, per la produttività e per l’occupazione – evidenzia Sagristani – Sono perfettamente d’accordo con il Presidente Luigi Cesaro nel richiedere una proroga della gestione commissariale al Presidente del Consiglio e al sottosegretario alla protezione civile Guido Bertolaso perché non possiamo rischiare, in questa delicatissima fase che vede un accenno di ripresa della nostra economia, di subire un colpo da KO per i danni che ne possono derivare da questa nuova emergenza a Napoli e alla sua provincia e più in generale alla Campania. Il governo del ciclo dei rifiuti in quest’area metropolitana è una priorità assoluta da risolvere in modo definitivo se intendiamo attuare serie politiche di valorizzazione e di promozione dei nostri territori, del nostro patrimonio artistico-culturale, della nostra cultura e tradizioni insieme alla straordinaria quantità di produzioni tipiche e d’eccellenza che, tutte insieme, rappresentano il nostro vero e proprio “giacimento petrolifero”.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.