Sorrento - Thomas Cook Uk, uno dei più importanti tour operator britannici, ha attuato una riduzione del 5 per cento sul fatturato delle prestazioni alberghiere rese dalle strutture ricettive ai clienti dell’agenzia nei mesi di agosto e settembre 2010. L’iniziativa, giustificata come «marketing fee o sonnenscheinabschlag», ha colto di sorpresa gli albergatori, costretti a subire una ulteriore decurtazione sulle quotazioni di quest’anno, già scontate rispetto alle stagioni precedenti per attenuare gli effetti della congiuntura economica negativa sul mercato internazionale. In una nota inviata ai vertici dell’agenzia, il presidente di Federalberghi Campania e vice presidente nazionale Costanzo Iaccarino ha chiesto il pagamento delle somme trattenute, sottolineando che l’atto unilaterale della Thomas Cook Uk «sicuramente creerebbe un precedente che non siamo disposti a tollerare». «Certi che provvederete a quanto richiesto – aggiunge la nota - onde evitare di mettere in atto tutte le procedure a salvaguardia dei nostri associati, anche informando le autorità italiane e della Comunità Europea». Il fronte della protesta si è sviluppato in penisola sorrentina, dove la Thomas Cook Uk convoglia flussi turistici in una trentina di alberghi (almeno altrettanti sulla costiera amalfitana e a Ischia), ma coinvolge strutture ricettive dell’intero territorio nazionale, di Spagna, Grecia, Portogallo, Malta e Cipro. Nel corso dell'assemblea generale di Hotrec, la Confederazione europea degli hotel e dei ristoranti in corso di svolgimento a Budapest, i rappresentanti di Federalberghi (Italia), Cehat (Spagna), Hch (Grecia), Aphort (Portogallo), Mhra (Malta) e Cha (Cipro) hanno stigmatizzato ufficialmente il comportamento di Thomas Cook Uk sulla riduzione del 5 per cento applicata in maniera unilaterale. Gli alberghi contestano, inoltre, il fatto che il tour operator inglese tende a non sottoscrivere con loro nuovi contratti. «Si tratta di un comportamento estremamente grave – spiegano i vertici nazionali di Federalberghi - che provoca un danno ingiustificato alle imprese alberghiere e pregiudica la fiducia che dovrebbe intercorrere nei rapporti commerciali tra gli alberghi e i tour operator. Federalberghi e le altre organizzazioni firmatarie - conclude la nota - nel segnalare il caso alla Commissione Europea, si riservano di svolgere ogni ulteriore azione legale volta a far accertare se tale prassi configuri un abuso di posizione dominante». (Antonino Siniscalchi il Mattino)
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