Michele Santoro lo annuncia in diretta, in apertura di Anno zero: "Nel pieno della preparazione della puntata abbiamo ricevuto una lettera dell'azienda che contiene l'apertura di un procedimento disciplinare nei nostri confronti", ma "io mi sono sempre comportato con professionalità e correttezza". Santoro non si rivolge al direttore generale Mauro Masi "per evitare che pensi che ce l'ho con lui" ma al presidente della Rai, Paolo Garimberti: "Aveva detto che Anno zero poteva cominciare e io ritengo che possa cominciare con la sua identità e le sue caratteristiche" anche perché è questo "che il pubblico si aspetta di vedere". Santoro si rivolge quindi al cda: "Può decidere se mandare in onda Anno zero o no, ma deve poi prendersi le sue responsabilità e spetterà al pubblico decidere". Quanto all'esposto del Pdl "abbiamo rispetto per questa decisione" quindi "forniremo noi le nostre argomentazioni". A questo punto parte però un servizio in cui si mette in qualche modo in dubbio l'imparzialità di Antonio Martusciello, già sottosegretario nel governo Berlusconi nominato all'Agcom dopo le dimissioni di Innoncenzi per le intercettazioni di Trani. Immediato l’intervento di, Ignazio La Russa ci ha spiegato che è un errore dubitare dell'indipendenza di Antonio Martusciello, neo commissario dell'Agcom. Il ministro della Difesa, ospite della puntata considera "impossibile dare un giudizio di questo genere", come lasciato intendere in un servizio durante il programma. La Russa prende ad esempio Napolitano, la sua è una provenienza politica "ma non si può pensare che non sia un arbitro imparziale". Replica Santoro: "L'Agcom è una istituzione amministrativa, dovrebbe essere rispecchiata imparzialità. Certo se ci mettete tutti quelli che non sapete dove mettere...". Controreplica il ministro: "Gli italiani hanno capito il paragone".
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