Sorrento - Nuova fermata Eav bus a Marina Grande, sorgono polemiche per la scelta posta a ridosso dell'arenile. I cittadini chiedono l'individuazione di un nuovo punto di raccolta passeggeri. "Riteniamo - sottolinea in una lettera Francesco Gargiulo, leader del movimento civico 'Conta anche tu' - che sia una scelta da revocare nel più breve tempo possibile, magari individuando un'altra area dove rendere praticabile la fermata dei pullman. Il nuovo punto di raccolta passeggeri è nelle vicinanze della rampa di alaggio. Le condizioni della superficie stradale rischiano di compromettere l'aderenza del mezzo, vista la presenza di consistenti residui sabbiosi". Con un'ordinanza, il dirigente del terzo dipartimento del Comune di Sorrento Antonio Marcia ha abolito la storica fermata dei mezzi pubblici di via Marina Grande 150 sostituendola con un'altra che oggi va a finire nel mirino dei residenti. Si trova sempre nel borgo ma è piazzata a ridosso dell'arenile, nei pressi della rampa di alaggio delle imbarcazioni. Novità introdotta dall'amministrazione comunale lunedì scorso. I bus di linea, quindi, sono costretti a sostare a pochi metri dalla spiaggia. Una circostanza mal vista dai cittadini. Ma non finisce qui. "Marina Grande - continua Gargiulo - talvolta subisce consistenti tracimazioni di acque marine. Un inverno fa il mare raggiunse anche l'attuale fermata. Non solo. Quando c'è giornata di pioggia da via del Mare arriva un consistente flusso d'acqua proveniente dalle zone più alte. Negli ultimi giorni gli operatori dei mezzi pubblici - conclude Gargiulo - non hanno accolto bene l'ordinanza del dirigente Marcia. Più volte hanno rifiutato di fermarsi nella nuova area di sosta. Ecco perchè chiediamo che venga sostituita con un'altra più adeguata alle esigenze di cittadini e operatori". (Sal. Dar. Metropolis)
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.