Questa mattina Sergio Rizzo sul Corriere della Sera parla della “produttività” dei nostri onorevoli. Quest’anno il parlamento ha approvato 74 provvedimenti. 18 sono decreti legge del governo, 3 sono di fonte governativa, come la legge comunitaria. 17 sono le conversioni in legge di altrettanti decreti. 22 sono ratifiche di trattati internazionali. Ne rimangono 14: due di queste sono comunque nate da disegni di legge governativi. Arriviamo a dodici, e che dodici. “Delle dodici leggi «superstiti» fanno poi parte provvedimenti a uso e consumo dei partiti e della politica, come la legge sul legittimo impedimento che ha consentito al premier di non partecipare per motivi istituzionali ai processi che lo vedono imputato, o come la sanatoria delle liste elettorali per le Regionali. Ne restano dunque una decina. Una pattuglia sparuta, nella quale, oltre a provvedimenti di indubbio spessore sociale, come le disposizioni a favore dei malati terminali, dei sordociechi, o degli alunni dislessici, troviamo per esempio una legge che consente di nominare un finanziere comandante delle Fiamme Gialle, una norma sul personale dell’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie…”
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