Per molti il "bunga bunga" non sarebbe altro che un riferimento ad una barzelletta. In un'intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno nell'aprile del 2009 Noemi Letizia raccontava la seguente storiella. Due ministri del governo Prodi vanno in Africa, su un'isola deserta, e vengono catturati da una tribù di indigeni. Il capo tribù interpella il primo ostaggio e gli propone: "Vuoi morire o bunga-bunga?". Il ministro sceglie il bunga bunga, e viene violentato. Il secondo prigioniero, davanti alla scelta, non indugia e chiede di morire. Il capo tribù risponde: "Va bene, prima bunga bunga, poi morire". Da allora le teorie sul "bunga bunga" si sono moltiplicate. Ma barzellette a parte, cercando online, sull'Urban Dictionary si trova una definizione decisamente erotica del bunga bunga. “Selvaggiamente brutale anale stupro di gruppo. Punizione per violazione di domicilio sul territorio tribale di una tribù africana.”
Il "Bunga bunga" finisce in Rete profili, battute e tormentoni
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