Vico Equense - Il crollo dei ricoveri in pronto soccorso per i ”codici bianchi“, quelli cioè ritenuti di nessuna urgenza, si fa sempre più marcato al “De Luca e Rossano”, dopo l’entrata in vigore del superticket a cinquanta euro. Per i sindacati la norma non è chiara. “Spesso siamo costretti ad interpretazioni - spiega Ciro Donnarumma, infermiere e rappresentante sindacale – che porteranno sicuramente a disagi e disordini. Alla luce dei fatti, solo pochi casi potranno essere esentati”. Un trend che tuttavia allarma i medici che attraverso il presidente dell’Ordine Peperoni avvertono: era sicuramente giusto introdurre criteri di selezione più rigidi, ma c’è il rischio di non intercettare patologie gravi. In altri termini, pur di non pagare il superticket può esserci una sottovalutazione dei sintomi anche più comuni. “I medici di base – spiega la dottoressa Donnarumma, in servizio al pronto soccorso del “De Luca e Rossano” al quotidiano Metropolis – devono essere più attivi. Le persone, pur di non fare la fila, si presentano in ospedale e così non può andare avanti. Capisco il disagio e le esigenze dei pazienti, ma anche noi siamo chiamati a dover fare i salti mortali. Che la legge non è chiara, inoltre, è un dato di fatto. Un esempio? Un codice verde, dopo tracciato e controllo degli enzimi, può essere declassato a codice bianco. E in quel caso i pazienti dovranno pagare il ticket di 50 euro. Non immagino cosa potrà succedere in futuro. Soprattutto in zone più roventi della provincia napoletana”. “Fino ad ora – aggiunge la dottoressa Donnarumma – non c’è stata una campagna di sensibilizzazione adeguata. Molti arrivano in pronto soccorso senza sapere che bisogna pagare. E tocca a noi mediare con i pazienti”.
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