Se ti prostituisci per la strada, scatta il foglio di via. E se ti prostituisci in appartamento, o meglio in una villa seicentesca nella campagna brianzola? “Se non fosse una cosa terribilmente seria sarebbe da morir dal ridere – commenta a caldo la senatrice radicale Donatella Poretti - mentre il paese è travolto dai racconti delle prestazioni sessuali e delle tariffe (in alcuni casi fuori mercato) della prostituzione che frequenta gli ambienti di Palazzo Chigi e degli altri palazzi della cittadella politica, il governo approva un decreto in cui la trasforma in reato. Sono impazziti? In pieno conflitto di interessi si autodenunciano e si creano un reato contro se stessi?”. È evidente che si adottano due pesi e due misure: “Le ragazze dei giri di Berlusconi si chiamano escort, quelle per strada si chiamano prostitute e solo per quelle si prospetta il reato”, chiosa la senatrice. “Invece che produrre politiche per combattere lo sfruttamento, per colpire la criminalità organizzata che traffica con donne, uomini e bambini e al contempo regolarizzare chi invece esercita il mestiere più antico del mondo si introduce un reato senza vittima”.
Escort e mignotte
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