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lunedì 29 novembre 2010

L’assedio di Gaeta a Internet Cineforum

Piano di Sorrento - Tre mesi di assedio, oltre mille caduti e non meno di trecento vittime civili: la presa di Gaeta, che nel 1861 aprì la strada alla proclamazione dell’unità d’Italia, sarà al centro del prossimo appuntamento dell’Internet Cineforum, la rassegna cinematografica realizzata dal circolo Endas in collaborazione col Marianiello Jazz Cafè e con l’Università della cucina mediterranea. Mercoledì alle 19, nella sala-conferenze del centro culturale comunale di via delle Rose, Gigi Di Fiore, storica firma del nostro giornale, presenterà «Gli ultimi giorni di Gaeta. L’assedio che condannò l’Italia all’unità». Un modo per fare luce sull’episodio, spesso ignorato dai libri scolastici e dalla storiografia ufficiale, che segnò lo scontro finale tra l’esercito piemontese e quello borbonico, oltre che il definitivo tracollo della dinastia dei Borbone dopo 134 anni di regno. Contraddizioni e retroscena del Risorgimento e dell’unità d’Italia in primo piano, dunque, come sottolinea Antonio Volpe, docente di storia e filosofia e direttore artistico della kermesse: «L’assedio di Gaeta rappresenta una delle più importanti pagine di storia patria, ricca di luci ed ombre – spiega -: da una parte costituì il presupposto della dichiarazione dell’unità d’Italia, dall’altra fu un episodio drammatico di cinismo militare e l’inizio di una stagione di rivolte soffocate nel sangue che macchiarono indelebilmente gli anni successivi al 1861». Nel corso del successivo dibattito, quindi, il pubblico si confronterà con Gigi Di Fiore sui problemi politici e sociali legati ad una unità che non seppe essere anche autentica unificazione. A seguire, secondo l’ormai collaudata formula della kermesse, il pubblico sarà chiamato a scegliere il film da proiettare. La sfida sarà tra «Li chiamarono briganti», pellicola in cui il regista Pasquale Squitieri racconta, attraverso la figura del bandito lucano Carmine Crocco, la resistenza delle popolazioni meridionali contro i Savoia, e «’O re» di Luigi Magni, cronaca del vano tentativo di Francesco II di Borbone di riconquistare il trono perduto. La serata si concluderà al Gran Caffè Marianiello con la consueta cena preparata dagli chef dell’Università della cucina mediterranea. «Questo appuntamento – conclude Volpe – vuole essere un’occasione di confronto su episodi centrali nella storia del nostro Paese troppo spesso dimenticati, oltre che un primo contributo alle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia». (Ciriaco M. Viggiano il Mattino)

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