Nell’aula di Montecitorio, il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi riferisce sul crollo della Domus dei gladiatori a Pompei, rigettando accuse dirette e richieste di dimissioni. "Sarebbe comodo addossare a me tutte le responsabilità e al governo, accusato di tagliare i fondi alla Cultura, come se ciò possa essere la causa diretta" di quanto avvenuto, dice Bondi rivolto all'opposizione pronta a presentare mozione di sfiducia. "In passato ci sono stati altri crolli, anche più gravi" e purtroppo non si può escludere che ce ne saranno altri in passato, ma occorrerebbe "evitare strumentalizzazioni politiche". Chiedere le dimissioni "sarebbe un atto politicamente e moralmente ingiusto". Non sarebbe giusto "non solo perché non merito un tale trattamento, ma soprattutto perché sarebbe un ulteriore segno dell’incattivimento della lotta politica in Italia. ''Bondi ha fatto più danni del Vesuvio, per questo se ne deve andare a casa con tutto il governo''. Così Antonio Palagiano, deputato di IDV. ''Il crollo della Casa dei Gladiatori di Pompei è solo l'ennesimo grave episodio - aggiunge - nell'ultimo anno, infatti, e' crollato il soffitto della casa di Nerone, parte dell'intonaco del Colosseo e una parte delle mura Aureliane''. 'Siamo di fronte alla fotografia delle disastrose condizioni in cui versa l'Italia ed e' la dimostrazione palese di quanto questo governo sia scarsamente interessato alla cultura e alla tutela del nostro patrimonio artistico'', prosegue Palagiano. ''Se non si è in grado di alzare la voce e farsi sentire nei Cdm, invocando maggiori risorse ed esercitando i necessari controlli sulle persone nominate, come nel caso del ministro Bondi, si deve fare l'unico atto conseguente: andare a casa. Questo impone l'etica della responsabilità in politica'' conclude il deputato di IDV.
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